Al Municipio di Cagliari le nuove verità sulla tragedia del Moby Prince
Dopo 20 di processi senza colpevoli e senza una “verità condivisa”, ora quindi nuova luce rischiara e “sgombera il mare dalla nebbia di quella tragica notte di 27 anni fa”, ha concluso Zedda.
Ad assicurarlo Silvio Lai, presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta, presente anche lui all’incontro. “Dalle testimonianze e dalle prove raccolta – spiega il Senatore sfogliando la Relazione approvata all’unanimità il 22 dicembre dalla Commissione – quella notte non c’era nebbia”. Inoltre, diversamente da quanto emerso dalle carte processuali, “la petroliera si trovava in una zona interdetta alla navigazione e all’ancoraggio e con un orientamento opposto”, il ché cambia completamente la ricostruzione dell’incidente fatta in precedenza.
E poi ancora il ritardo nei soccorsi, le perizie medico-legali non corrispondenti, i dubbi sulla rotta della petroliera prima del suo arrivo a Livorno e sul materiale trasportato, ma soprattutto gli “strani accordi tra le compagnie assicurative” – ha scandito Luchino Chessa, presidente dell’Associazione 10 aprile – Familiari vittime Moby Prince onlus – “hanno fortemente condizionato il percorso della verità”.
A puntare verso lo sguardo verso “una verità condivisa” anche il documentario “Buonasera Moby Prince”, realizzato dal giornalista Paolo Mastino della testata giornalistica regionale della RAI, proiettato stamani a Palazzo Baccaredda. Presenti numerosi esponenti dell’Esecutivo cittadino e consiglieri.
“Con la trasmissione degli atti alle Procure di Roma e Livorno – si legge testualmente in una nota dell’Associazione 10 aprile – è stato compiuto l’atto finale, che a questo punto speriamo diventi l’inizio di un nuovo percorso giudiziario che possa dare giustizia ai nostri cari”.