Banda ultra larga,  Pigliaru: “Reti in fibra ottica creano circuito virtuoso”

Via libera alla convenzione con il Mise per la Sardegna. Gli obiettivi prevedono il raggiungimento della connettività a 30 Mbit/s per il 100% della popolazione della Sardegna ed il raggiungimento della connettività a 100 Mbit/s per almeno il 50% della popolazione entro il 2020

 di Antonio Tore

Si è svolta stamattina, nella sede di Villa Devoto,  una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori Filippo Spanu e Cristiano Erriu e vari funzionari della Regione Sardegna.

Il presidente Pigliaru ha illustrato i vantaggi offerti dalla delibera n. 18/10 dell’11 aprile 2017, che richiamava la precedente n. 49/3 del 6 ottobre 2015con la quale era stata evidenziata l’importanza strategica dell’infrastrutturazione del territorio della Regione Sardegna per la realizzazione della connettività a Banda Ultra Larga secondo quanto previsto dagli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. Tali obiettivi prevedono il raggiungimento della connettività a 30 Mbit/s per il 100% della popolazione della Sardegna ed il raggiungimento della connettività a 100Mbit/s per almeno il 50% della popolazione entro il 2020.

A tale fine sono stati stanziati, per l’azione 11.1.2.1 “Banda Ultra Larga in aree comunali in fallimento di mercato”, fondi per 71.685.000 euro a valere sui fondi FESR 2014-2020 e per 71.768.000 euro a valere sui fondi FEASR 2007-2013 e 2014-2020.

Il Presidente ricorda anche che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 20/11 del 26.4.2011, aveva avviato un primo progetto per l’infrastrutturazione della banda ultralarga nel territorio della Regione Sardegna, denominato Grande Progetto comunitario BULGAS/FIBERSAR, a valere sulle risorse comunitarie del POR FESR 2007-2013, che prevedeva la posa in opera della fibra utilizzando gli scavi effettuati per le tubature del gas.

Nelle così dette “aree bianche”, cioè in quelle dove gli operatori privati non hanno interesse ad intervenire direttamente, la Regione, utilizzando i fondi europei citati, ammontanti a complessivi 82 milioni di euro, sta realizzando le infrastrutture necessarie per garantire la successiva connettività ad alta velocità. La realizzazione è affidata alla Infratel, società in house di Invitalia, controllata dal Mise. La convenzione col Ministero prevede che la Infratel effettui le attività operative per la gestione provvisoria e, successivamente, compia tutti gli atti necessari per la cessione agli operatori privati interessati.

Le linee sono state completate e collaudate già per 20 comuni della Sardegna, mentre si prevede di completare la copertura totale entro il 2018. Poiché le reti non possono, tecnicamente, raggiungere i singoli cittadini usufruitori, si sta, in un primo momento, privilegiando l’arrivo negli edifici pubblici, in particolare nelle scuole.

Il piano prevede di arrivare a coprire l’intero territorio della Sardegna, comprese le zone agricole e dove si concentra la presenza di aziende manifatturiere e artigiane. Ciò potrà avvenire non solo con posa diretta della fibra fino al destinatario finale, ma anche con l’utilizzo dei nodi di centrale e con le radio o antenne per il wireless.

I comuni che attualmente sono stati già raggiunti dalla fibra sono Sant’Andrea Frius (primo in assoluto ad iniziare i lavori), Burcei, Esterzili, Goni, Guasila, Nuraminis, Ortacesus, Samatzai, Silius, Ussana, Perdaxius, Tutti, Irgoli, Arzana, Talana, Triei, Gonnoscodina, Mogorella, Montresta e Bonnanaro.

I ritardi nella conclusione dei lavori, sono dovuti, più che altro, alla difficile problematica della concessione delle autorizzazioni necessarie. Perciò, la Regione si farà promotrice, di incontri tecnici a cui saranno presenti tutti i soggetti interessati e cioè, oltre ai Comuni, anche, ad esempio, Abbanoa, Enel e imprese del Gas, in modo da arrivare a soluzioni condivise che permettano di arrivare quanto prima la traguardo auspicato.

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