Uras: “Sono a fianco dei lavoratori Aias in sciopero”
Il senatore progressista sardo sottolinea che “E’ inaccettabile che i cittadini-lavoratori subiscano questo tipo di violenza, ancora di più è inaccettabile il modo burocratico con il quale le autorità regionali preposte stanno affrontando il problema”
redazione
“Prendiamo atto, con forte preoccupazione, della decisione dei lavoratori AIAS di proseguire in forme estreme la loro legittima battaglia per il rispetto dei contratti di lavoro e per avere regolarmente la retribuzione delle mensilità lavorate. Per quanto ci riguarda saremo a fianco dei lavoratori con ogni necessarie iniziativa parlamentare e politico istituzionale”.
Lo dichiara il senatore Progressista, Luciano Uras del gruppo Misto, che aggiunge:
“E’ inaccettabile che i cittadini-lavoratori subiscano questo tipo di violenza, ancora di più è inaccettabile il modo burocratico con il quale le autorità regionali preposte stanno affrontando il problema. Ci saremo aspettati un intervento più deciso che prevedesse la immediata erogazione delle risorse vincolate al pagamento degli stipendi arretrati, nonché l’immediata revoca di ogni procedimento disciplinare e dei relativi effetti nei confronti dei lavoratori – rappresentanti sindacali che da tempo immemorabile conducono la vertenza, a tutela dei servizi delicatissimi di assistenza che l’AIAS per conto della Amministrazione pubblica deve rendere”.
“Chiediamo che l’amministrazione sanitaria intervenga con forme di pagamento diretto delle competenze retributive attraverso la forma del “Commissario ad acta” in ragione della funzione pubblica esercitata dall’AIAS in regime di convenzione con la Regione (una sorta di subappalto di servizio pubblico obbligatorio) pagata con significativo impegno di risorse pubbliche. La Regione può disporre di strumenti normativi, di verifica giuridico-procedurale e di risorse finanziare atte ad affrontare questa emergenza. Per cui agisca di conseguenza, perché – ha concluso Uras – ogni giorno che passa tutto questo determina pesante sfiducia dei cittadini nella capacità delle istituzioni regionali di affrontare e risolvere i problemi”.