Unione Europea. Luciano Uras – Dario Stefàno (Progressisti – Misto): Deficit al 2.9% per rilanciare economia è cosa buona e giusta.
“Siamo favorevoli al massimo della disponibilità finanziaria nel rispetto del parametro di deficit del 3% stabilito in ambito comunitario per il rilancio dell’economia nazionale”
di Antonio Tore
“Siamo sostenitori dell’utilizzo pieno della disponibilità finanziaria massima possibile nel rispetto del parametro di deficit del 3% stabilito in ambito comunitario, per creare la provvista necessaria al rilancio dell’economia nazionale.
Una visione “progressista” sostiene la spesa pubblica a favore degli investimenti necessari e a sostegno dell’occupazione e dei consumi. Le politiche economiche di austerity recessiva, europee e italiane, non sono solo responsabili del diffuso disagio sociale ma anche della dilatazione della forbice tra poveri e ricchi, tra aree territoriali economicamente più forti e quelle da sempre depresse.
Le due Italie, da una parte il nord industriale e dall’altra il mezzogiorno e le isole oggi sono più lontani, e il sud paga un prezzo salato al mancato sviluppo, ormai intollerabile anche per la complessiva salute economica dell’intero Paese. La ragione principale di questa storica differenza sta nella mancata infrastrutturazione del territorio meridionale, della Sicilia e della Sardegna.
Il 2.9% di deficit per 5 anni sarebbe ancora molto lontano dalla possibilità di aiuti che è stata consentita alla Germania ai tempi dell’unificazione. L’Italia è ancora spezzata in due, questo non può essere sopportato a lungo. Tanto meno da un’Europa moderna e di uguali. Con quella provvista finanziaria si potrebbe certamente fare la manutenzione complessiva del territorio, un adeguato programma pluriennale di assetto idrogeologico, un piano generale di infrastrutturazione del Sud, isole comprese. Tanta occupazione e un vero sostegno ai consumi. Di questo c’è bisogno e non di polemiche sterili”