Turismo e traffico aereo: Baleari battono sardegna 20 a 1
Qui in Sardegna si sventolano dati della continuità aerea e movimenti di passeggeri che fanno sorridere guardando le isole spagnole dove i vettori si contendono rotte e servizi a terra offendo prezzi più che buoni da ogni parte d’Europa verso le Baleari
di Sergio Atzeni
Basta guardare una app di aerei in volo per capire quanto in Sardegna ci sia molto da fare per incrementare il turismo. Dalla mappa, fotografata oggi giorno di Pasqua alle 11, si deduce facilmente il volume del traffico aereo per le isole Baleari e come quello per la sardegna sia un deserto sostanziale e un ingorgo di velivoli invece quello spagnolo.
Eppure le isole con Palma di Maiorca capoluogo dal punto di vista paesaggistico offrono un centesimo di ciò che la sardegna possiede solo che il rapporto si capovolge se si parla di servizi e organizzazione che vede la nostra isola soccombere nettamente.
Qui in Sardegna si sventolano dati della continuità aerea e movimenti di passeggeri che fanno sorridere guardando le isole spagnole dove i vettori si contendono rotte e servizi a terra offendo prezzi più che buoni da ogni parte d’Europa verso le Baleari. Qui si cerca di arrivare nell’aeroporto cagliaritano ai 4 milioni di passeggeri mentre a Palma di Maiorca ne arrivano 24 milioni ed è il terzo aeroporto della Spagna, dopo Madrid e Barcellona, e il 15o in Europa.
I nostri amministratori regionali dovrebbero nominare una commissione solo per capire come facciano i balearini ad attirare tanta gente considerando che possono offrire come territorio un ottavo di quello sardo e un centesimo di beni archeologici e ambientali.
Ma anche in fatto di spiagge, se si eccettua l’isola di Ibiza, la Sardegna è nettamente superiore, allora è necessario capire perché tutta Europa preferisca quelle isole con numeri di arrivi che come concorrenti non possono che farci impallidire. Non sarebbe male creare una commissione, si fa per dire, per studiare quel fenomeno perché copiare da esempi più che positivi non solo é lecito ma é obbligatorio.