Turismo 2017:  a Cagliari, Pula e Quartu 1,326 milioni  di presenze  con  610 mila  stranieri

Arrivano i primi dati su l’arrivo di turisti in Sardegna nel 2017. Nell’Area metropolitana di Cagliari si è avuto un buon risultato con gli stranieri aumentati del 31%  soprattutto nelle principali località: Cagliari, Pula, Quartu S. Elena .  Il caso dei cinesi a Sassari

 di Gianfranco Leccis

Si è avuta in anteprima dall’Area Metropolitana di Cagliari – che ha un ottimo efficiente Servizio Statistiche – un’anticipazione sul movimento turistico, provvisorio, non validato Istat, ma molto vicino al reale come si è constatato in passato. E’ utilissimo per dare una concreta idea di com’è andata la stagione 2017.

Questa anticipazione riguarda il periodo fino ad Ottobre per l’intera Area ed i tre principali Comuni e cioè Cagliari, Pula e Quartu S. Elena e cioè oltre l’80%. Complessivamente si sono avute 1.326.000 presenze (di cui 610.000 di stranieri) rispetto a 1.140.000 (465.000 stranieri) dell’anno precedente con un incremento del 16,3% (stranieri +31%). Nel settore alberghiero l’aumento è stato di minor entità (+13,6%) come percentuale ma più elevato numericamente (122.000) che negli extralberghieri (+26,4%, 65.000). Negli alberghi va il 77% della clientela, oltre 1.020.000 (stranieri 487.000), negli extralberghieri le presenze sono state 305.000 (stranieri 122.000). Gli incrementi maggiori si sono avuti nei mesi estivi, modesti aumenti nei primi mesi, realizzati soprattutto a Cagliari.

Buoni i risultati nei tre comuni principali: Cagliari che raccoglie circa il 40% dell’area ha avuto quasi 520.000 presenze (+15,2%, pari a 69.000 unità), di cui il 43% stranieri 224.000 (+10%, 28.000) contro 450.000 del 2016, stranieri 184.000 +41%.

A Pula le presenza complessive sono state 389.000 con aumento 17,6% pari a 60.000 unità di cui 221.000 stranieri (+27,8%, 48.000). A Quartu in totale 180.000, (+27.7%) di cui stranieri 109.000 (+97,6%, 54.000).

Si vedrà successivamente la situazione particolareggiata. Questi primi dati consentono di iniziare l’esame di una stagione senz’altro interessante.

Come si è già detto, i dati statistici sono necessari per approfondire l’esame di un’attivi­tà di primaria importanza per tutta la Sardegna e per chi ci vive e lavora. Un’osservazione riguarda il modo di presentare i dati: il linguaggio è per esperti informatici ed è veramente difficile per chi non lo è. Si era detto della difficoltà di poter disporre di notizie sui singoli comuni: non è vero, si possono avere, anche con provenienze e nazionalità, basta muoversi, per il 2016, tra qualcosa come 34.546 voci, però senza pretendere una distinzione tra alberghieri ed extralberghieri (!). E’ impossibile lavorarci senza disporre di uno specialista e questo non è giusto: sono informazioni che devono essere poste al livello di qualunque interessato e commentatore.

Guardando un po’ sconsolati questa massa di cifre, salta agli occhi un caso strano: a Sassari nel 2016 risulta un numero altissimo di presenze di cinesi 12.302 in tutti i mesi, con appena 290 arrivi  con un rapporto che sembra anomalo tra arrivi e presenze (a parte quanto già detto circa la validità o meno di analisi basate sugli arrivi). Nel 2015 le presenze sono state 1.982 e gli arrivi 174, i numeri sono elevati nei mesi di Novembre e poi Dicembre. Non si sa il motivo, potrebbe trattarsi di lunghi soggiorni, magari per studio o chissà quale altro, sarebbe certamente utile conoscerlo. Il mercato cinese è molto interessante e se i visitatori sono in numero tanto elevato (nelle altre località dell’Isola risultano pochissimi) sarebbe utile per tutti conoscerne i particolari. Potrebbe però anche trattarsi di un errore.

Purtroppo difficoltà si trovano in molti altri Enti, anche regionali: la tesi che sosteniamo è che si deve valorizzare sempre più quello che costituisce il nostro patrimonio culturale, ambientale, sociale. Per questo è utile completare i dati sul movimento e la ricettività (arrivi, presenze – o pernottamenti – alberghieri, extralberghieri, italiani, stranieri) con la conoscenza dell’at­tività di tutti questi enti a cominciare dal numero dei visitatori. Si è cercato di avere qualche notizia sui visitatori dei complessi forestali di Forestas: sarebbe importante conoscere i visitatori del complesso di Porto Conte (Alghero) piuttosto che delle Foreste di Montes, Montalbo, Montarbu, del Basso Sulcis, dei Settefratelli, per nominarne solo qualcuna. E’desiderio generale – tant’è che l’Ente, le foreste, i sentieri, sono stati inseriti nella Legge sul turismo – che vengono frequentate, anzi che diventino dei gioielli, come sono, da proporre a turisti appassionati dell’ambiente naturale. Ma sugli accessi non sono disponibili notizie.

Altro Ente regionale che non ha fornito notizie è l’Isre di Nuoro: eppure sarebbe utile conoscere il numero dei visitatori per verificare quanto risulta per il 2016 su un sensibile aumento oltre i mesi classici.

L’unico che fornisce con sollecitudine dati precisi sulle strutture di propria competenza è il Mibact (Ministero Beni Ambientali, Culturali, Turismo) col suo Polo Museale per la Sardegna. Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari ha comunicato gli ingressi per ogni mese. Purtroppo manca qualcosa che sarebbe molto utile conoscere, cioè la provenienza italiani e stranieri o anche il mezzo con cui sono arrivati (per esempio, nel caso di Cagliari, le crociere). Questi dati ci consentiranno nell’esame dell’attività a Cagliari un raffronto col movimento turistico anche se sarà un’indica­zione relativa: basta notare che rispetto al 2016 vi è stato un aumento del 6,8%. Il Museo di Cagliari è un gioiello ma si può ritenere non abbastanza conosciuto e apprezzato dai turisti.

Purtroppo invece non si sono avute notizie sui visitatori dei Musei civici della città. Pare che siano secretati, anche se non si capisce perché. Questo tipo di informazioni devono essere messe a disposizione di chi se ne occupa per studi e ricerche, di chiunque se ne occupi per fini leciti. In passato si erano avuti dei dati sommari ma recentemente più niente.

 

 

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