Trasporti: via libera al contratto di servizio di nove anni tra Regione e Trenitalia
Pigliaru: “La definizione di questo contratto di servizio ci permetterà di fare un nuovo, importante passo verso l’obiettivo: conquistare finalmente una mobilità su ferro efficace ed efficiente, perché tutti possano viaggiare in sicurezza e velocità”
di Siro Zani
Un altro passo in avanti nella “cura del ferro”: il contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia ha il via libera della Giunta. La durata dell’accordo è di nove anni e nei prossimi giorni sarà sottoposto alla firma delle Ferrovie. Si tratta di un obiettivo di legislatura raggiunto dopo oltre un anno e mezzo di trattative che si inquadra nel più generale impegno dell’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru verso il riconoscimento del ruolo centrale delle ferrovie nel sistema del trasporto pubblico locale.
“È un altro tassello del patto firmato con il Governo: risorse vere che vengono indirizzate esattamente dove servono, dando risposte concrete alle esigenze reali e specifiche dei territori” dichiara Francesco Pigliaru. “Quando insieme al ministro Delrio lo scorso novembre abbiamo presentato la Cura del ferro, 402 milioni per cambiare le ferrovie sarde, abbiamo detto che saremo partiti subito e avremo lavorato secondo un cronoprogramma chiaro e verificabile da tutti. Così è stato, e la definizione di questo contratto di servizio ci permetterà di fare un nuovo, importante passo verso l’obiettivo: conquistare finalmente una mobilità su ferro efficace ed efficiente, perché tutti possano viaggiare in sicurezza e velocità”.
“Il contratto è finalizzato prima di tutto al miglioramento complessivo della qualità dei servizi e all’acquisto di nuovi treni”, dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. Il corrispettivo annuo riconosciuto a Trenitalia per il 2017 è pari a 43 milioni di euro, dei quali, 40 di risorse statali e 3 milioni di fondi regionali.
Nuovi treni. Per tale scopo è previsto un piano di investimenti totale che ammonta a 104,2 milioni di euro, al lordo del contributo erogato dalla Regione di 9,4 milioni. Di questi, 87,7 milioni sono destinati all’acquisto di 18 nuovi treni diesel, 10 del tipo “Swing”, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019 e 8, di nuova concezione e di maggiore capacità, che saranno consegnati nel 2020 e nel 2021. Si aggiungono anche due “Minuetti” per le linee del Sulcis e del Medio Campidano. La disponibilità di nuovi finanziamenti statali potrebbe inoltre incidere sul rinnovo del materiale rotabile portando ulteriori miglioramenti. Altre risorse saranno destinate all’adeguamento degli impianti di manutenzione di Cagliari e di Sassari e dei sistemi tecnologici ed informatici.
Più chilometri/anno. La produzione chilometrica costante sarà di 3.750.000, tenuto conto che Trenitalia, mantenendo invariati i costi di processo, si impegna a incrementare la produttività del 20 per cento in termini di km per addetto. La società di gestione del trasporto ferroviario dovrà inoltre porre le condizioni per far crescere i ricavi derivati dal traffico mediamente dello 0,2 per cento all’anno, sia contrastando l’evasione sia aumentando il numero di viaggiatori. Le tariffe potranno essere aumentate solo a seguito dell’immissione in servizio dei nuovi treni. Disposto anche il potenziamento dei self service e dei punti vendita abilitati a fronte di una diminuzione delle biglietterie.
Controllo qualità e penali. Il nuovo contratto prevede specifici meccanismi di controllo sulla qualità del servizio e sull’andamento dei costi. Riguardo al primo punto, la Regione impone standard misurabili e crescenti negli anni: tra questi, affidabilità (soppressioni e puntualità), funzionamento dei dispositivi di bordo, il comfort, l’accesso al treno da parte delle persone a ridotta mobilità, informazione a bordo e a terra, pulizia esterna e interna del materiale rotabile, disponibilità della rete di vendita, rispetto delle composizioni programmate, rapporti con i viaggiatori (reclami e indennizzi), trasmissione di dati e report alla Regione per il monitoraggio e la gestione amministrativa del contratto, tempi di consegna dei nuovi treni e monitoraggio dell’uso dei treni di proprietà regionale, efficacia (incremento dei viaggiatori trasportati) ed efficienza (produttività per addetto). Quindi sono state introdotte le penali anche per la pulizia e il comfort del treno e la comunicazione a bordo e a terra per un totale di 26 indicatori. Gli indici di puntualità e di soppressione e la relativa penale saranno calcolati mensilmente e non più annualmente. Tutto ciò prevede l’attivazione di un sistema strutturato di monitoraggio e di ispezioni e la piena applicazione delle norme a tutela dei viaggiatori.
Costi monitorati. La Regione eserciterà il controllo anche sui costi del servizio e sui ricavi annuali, prevedendo penali nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi di efficienza. Nel rispetto della normativa europea e delle regolazioni dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, nel contratto di servizio si chiede che, al termine di ogni anno, i risultati economici consuntivi siano confrontati con il Piano economico finanziario e, al più tardi ogni tre anni, siano effettuati i conguagli necessari. È stata inoltre definita una chiara ripartizione delle responsabilità ponendo in capo all’azienda una percentuale di rischio legata all’utile ad essa attribuito: in sintesi, la Regione integrerà il corrispettivo se i costi cresceranno entro il limite dell’inflazione reale, mentre ulteriori incrementi saranno a carico dell’azienda; se invece i costi diminuiranno, Trenitalia restituirà risorse alla Regione.
Prosegue cura del ferro. Nel ringraziare la Direzione generale, il servizio del Trasporto pubblico locale dell’assessorato e l’advisor tecnico, Massimo Deiana aggiunge che “è stato un percorso lungo, complesso e delicato, dove, insieme alla competenza è stata messa in campo enorme pazienza e determinazione e che ha consentito di introdurre le condizioni migliori per assicurare il servizio più adeguato sotto il profilo qualitativo e quantitativo. Il nuovo contratto consentirà agli utenti sardi di poter contare su regole più certe e favorevoli, di utilizzare treni nuovi più confortevoli e rappresenta un altro tassello per la costruzione di infrastrutture più rapide e moderne, come previsto dal grande investimento della “cura del ferro” da 400 milioni di euro”.