Torpè, diga di Maccheronis: sospeso da domani il rilascio dell’acqua

Domani in Giunta regionale  la proposta di modifica del piano di laminazione statica attualmente applicato per la diga di Maccheronis permetterà il superamento delle soglie di riempimento prefissate, consentendo in tal modo un maggior riempimento dell’invaso per un periodo limitato

 redazione

“Domani porteremo in Giunta la proposta di modifica del piano di laminazione statica attualmente applicato per la diga di Maccheronis che ricade nei territori di Posada e Torpè. La modifica permetterà il superamento delle soglie di riempimento prefissate, consentendo in tal modo un maggior riempimento dell’invaso, per un periodo limitato, con un contestuale incremento delle misure di Protezione Civile in capo ai sindaci e alla Regione”. Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini al termine dell’incontro convocato questa mattina, a Cagliari, nel palazzo della Regione, per trovare concrete soluzioni operative alle problematiche emerse in questi giorni.

Alla riunione hanno preso parte, oltre all’esponente della Giunta, i sindaci di Torpè, Omar Cabras, e di Posada, Roberto Tola, i rappresentanti di Enas, Arpas, Protezione Civile, Agenzia del Distretto Idrografico della Sardegna e del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale.

“L’obiettivo primario, in questa fase – ha spiegato Balzarini – è quello di garantire l’esigenza della tutela della sicurezza delle popolazioni residenti a valle dell’invaso e, nel contempo, di salvaguardare la disponibilità della risorsa idrica in un momento particolarmente critico per il sistema produttivo di quei territori seriamente condizionato da ricorrenti fenomeni di siccità”.

La proposta che domani sarà esaminata dall’esecutivo prevede, con un rapporto di stretta collaborazione tra enti e istituzioni, la sospensione temporanea del rilascio dell’acqua dalla diga di Maccheronis. Nel concreto si pensa di aumentare gradualmente nei prossimi giorni il livello dell’ acqua presente nel bacino da quota 38 metri sul livello del mare (così come previsto per il mese di febbraio dall’attuale piano di laminazione) a 40,5 metri sul livello del mare (quota prevista nel piano per il mese di marzo). Sulla base delle attuali previsioni meteorologiche si ipotizza di incamerare nell’immediato 5 milioni di metri cubi d’acqua e, successivamente, altri 5 milioni.

“Tutto questo – ha aggiunto l’assessore – in attesa della piena operatività della strumentazione idropluviometrica, in carico ad Arpas, sul Rio Posada che consentirà di ottenere un sistema informativo più preciso sulla diga e un migliore controllo delle situazioni di piena. E’ necessario che Arpas porti rapidamente a termine questo progetto che deve essere operativo entro la fine dell’estate per essere fruibile – ha concluso Balzarini – all’inizio della prossima stagione autunnale”.

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