Sardegna: prima in Italia per produzione di riso per quantità e alta qualità
Le coltivazioni sarde sono di circa 3.500 ettari con risaie situate tra le provincie di Cagliari e Oristano (3000 ettari circa). Produzione non di grande quantità ma di altissima per qualità. Il riso sardo infatti è considerato fra i migliori al mondo
di Annalisa Pirastu
L’Italia è il primo produttore UE di riso con oltre il 50% di distribuzione. Il riso italiano si coltiva in 5 regioni : Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna. La produzione di riso è una voce importante dell’economia sarda, soprattutto nella provincia di Oristano. Le coltivazioni sarde pur di tutto rispetto, si estendono per circa 3.500 ettari totali di risaie posizionate nella fascia tra le provincie di Cagliari e Oristano, non è enorme in termini di quantità se paragonata ad altre realtà ma è altissima per qualità. Non è un caso infatti che il riso sardo sia considerato fra i migliori al mondo.
Negli anni dopo la seconda guerra mondiale le bonifiche e la costruzioni di dighe che incanalarono le acque per le irrigazioni, resero salubre parte del territorio sardo, creando le condizioni ideali per la coltivazione di questo cereale.
La maggior parte delle risaie sarde in passato producevano principalmente riso da seme che lasciava l’isola perché acquistato dal Nord d’ Italia per incrementare le sue estese risaie. La coltivazione del riso per il consumo in Sardegna è un’impresa relativamente recente tanto che
il riso sardo una volta pulito, sbramato e sbiancato è commerciato principalmente nel mercato interno, anche se comincia a essere conosciuto e apprezzato al di fuori della Sardegna.
Nell’ Oristanese spicca l’azienda Stara del 1907, nata dalla tradizione familiare, che produce appunto il RisOristano da non confondere con qualunque altro riso prodotto nell’oristanese e spesso venduto nei supermercati. Il RisOristano è stato selezionato per raggiungere la sua eccellenza, dopo diverse prove sperimentali. La sua coltura si inserisce in un territorio caratterizzato dalla presenza di argilla che permette la sua coltivazione con un basso consumo di acqua, elemento non trascurabile in un pianeta sempre più assetato. I terreni di origine vulcanica in cui viene coltivato e l’alternanza di giorni caldi e assolati, interrotti da giornate rinfrescate dal maestrale salmastro, creano un microclima favorevole alla crescita di questo prodotto dall’intenso profumo naturale. Proprio il terreno e la cura con cui viene coltivato questo riso sembra essere la chiave del suo successo.
Il primo riso con cui ha esordito sul mercato14 anni fa l’ azienda Stara è stata la varietà Thaj. Un riso aromatico, tipo basmati, dall’ intenso aroma di pane appena sfornato. Oggi l’ azienda coltiva anche il pregiato Carnaroli. A settembre-ottobre dopo la raccolta, si inizia la lavorazione del riso il cui chicco viene privato del suo rivestimento, la lolla, fino ad avere il prodotto semi integrale o finito bianco. Sia il Thai che il Carnaroli RisOristano sono prodotti nella variante integrale cioè con la conservazione della lolla per un cereale ricco di fibre, sali minerali e proteine.
L’attenzione rivolta a tutte le fasi della coltivazione, la scelta del giusto momento di raccolta, l’accurata lavorazione, dopo un periodo di riposo, danno un prodotto superiore a molti risi in commercio. Certificato da una sfilza di riconoscimenti è usato dai maggiori cuochi dell’isola per le loro preparazioni. Nel 2006 il RisOristano è stato esposto al Salone del Gusto di Torino. Nel 2009 ha ricevuto dalla Confederazione Italiana Agricoltori il Premio Cultura e Qualità. Nel 2010 Elia Saba, Presidente Unione Cuochi Regione Sardegna ha utilizzato il RisOristano per La prova del cuoco su RAI 1. Nel 2011 ha partecipato al Porto Cervo Food Festival. Nel 2012 l’Azienda è stata inserita nel Registro delle Imprese Storiche delle Camere di Commercio d’Italia per avere operato in agricoltura da oltre 100 anni.
Nel 2014 GourmArte in collaborazione con il famoso Chef Roberto Petza hanno individuato l’ Azienda Agricola Stara quale Testimone d’ Eccellenza ed Esploratore del Gusto. E’ inserito dal G.A.L. MBS Montiferru-Barrigadu-Sinis, nella lista dei prodotti tipici della Provincia di Oristano e fa parte dei fornitori ufficiali di mense scolastiche e comunitarie. L’azienda collabora con l’Associazione Italiana Celiachia.
Il RisoOristano è un prodotto di eccellenza, no ogm, no muffe nascoste, ma non si fregia della denominazione di biologico, per cui non lo troverete in tutti i negozi biologici, ma solo in alcuni che trattano anche alimenti biologici.
le bonifiche nell’ Oristano, in Terralba ed Arborea sono state fatte grazie al Governo Mussolini, dal 1923 al 1936, ricordatevelo !
Anche gli acquedotti li hanno costruito i Romani, ricordatelo.
Anche i Sardi hanno costruito i Nuraghi, ricordatelo.
La risposta è pertinente al commento che le risaie le fece Mussolini. Ricordati che in Sardegna c’era la malaria, perciò il fascismo bonifico’ l’Oristanese e l’agro pontino
Memoria corta o nostalgica!!!!
In realtà leggevo che la bonifica era già stata iniziata in epoca Giolittiana, e conclusa dalla fondazione Rockefeller…