Sanità: la Giunta punta all’attivita fisica come medicina preventiva

Luigi Arru, assessore regionale  della Sanità: “Il Piano della Prevenzione 2014–2018 include un’azione specifica diretta a promuovere e diffondere a livello regionale la pratica dell’attività e dell’esercizio fisico in persone con patologie croniche conclamate

di Alessio Atzeni

L’attività fisica come medicina: è il principio-base degli “Indirizzi operativi sulla promozione/prescrizione dell’attività fisica e sulla prescrizione dell’esercizio fisico nelle persone con patologie croniche”, approvati oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru. “Il Piano della Prevenzione 2014–2018 – ha ricordato Arru – include un’azione specifica diretta a promuovere e diffondere a livello regionale la pratica dell’attività e dell’esercizio fisico in persone con patologie croniche conclamate.

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, attività fisica è ogni movimento del corpo che comporti un dispendio energetico, incluse le attività effettuate lavorando, giocando, dedicandosi alle faccende domestiche, viaggiando e impegnandosi in attività ricreative. Per risultare benefica per la salute l’attività fisica deve essere praticata con regolarità e secondo determinati livelli di intensità.

L’esercizio fisico è una sottocategoria dell’attività fisica, caratterizzata dal fatto di essere pianificata, strutturata, ripetitiva e volta a migliorare o a mantenere lo stato di forma e di benessere dell’individuo. Esiste una vasta letteratura internazionale – ha detto ancora l’assessore – e ci sono molte evidenze scientifiche riguardo all’efficacia dell’attività fisica e dell’esercizio fisico nel trattamento di numerose condizioni patologiche, con benefici simili a quelli ottenuti con interventi farmacologici e ricadute positive sia sui sintomi, sia sulla qualità complessiva di vita.

Nonostante tali evidenze, la prescrizione dell’attività fisica e dell’esercizio fisico nella prevenzione secondaria e terziaria delle malattie croniche sensibili risulta  ampiamente sotto-utilizzata rispetto agli interventi tradizionali di tipo farmacologico. Per questo abbiamo istituito un gruppo di lavoro multi-disciplinare al quale è stato assegnato il compito di contribuire alla redazione delle linee di indirizzo regionali, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili”.

INDIRIZZI. Gli indirizzi saranno lo strumento operativo che dovrà consentire al Servizio Sanitario Regionale, in partnership con Enti Locali, Associazioni dei Malati, CONI (tramite gli Enti di promozione sportiva), di promuovere e sviluppare i programmi di prescrizione dell’attività.

E’ previsto un percorso formativo/informativo diretto dei medici prescrittori e dei Laureati in scienze motorie (Lsm) con specializzazione in attività preventiva e adattata (APA); la sperimentazione di un modello organizzativo per la prescrizione dell’attività fisica autonoma (AFA) e per la prescrizione  e somministrazione dell’esercizio fisico adattato (EFA) a persone con patologie croniche conclamate, basato sull’integrazione multidisciplinare e multi professionale degli operatori sanitari (medici dello sport, Medici di Medicina Generale, specialisti di riferimento per le diverse patologie “sensibili”: cardiologi, diabetologi, neurologi, oncologi, geriatri, psichiatri, operanti sia nel contesto territoriale che ospedaliero) e sul coinvolgimento attivo del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria, con le sue articolazioni organizzative; la sperimentazione nel territorio con soggetti a medio rischio clinico,  da realizzare in ambiente extra-sanitario, in collaborazione con i gruppi di interesse del territorio, in particolare i Comuni e gli Enti di promozione sportiva; la sperimentazione di percorsi di prescrizione e somministrazione in modo controllato e tutorato dell’esercizio fisico adattato (EFA) a soggetti ad alto rischio clinico, da realizzare in ambiente sanitario.

MODELLO ORGANIZZATIVO. E’ “a rete” e caratterizzato da una stretta alleanza tra operatori sanitari del territorio e degli ospedali (MMG, specialisti), promotori e prescrittori dell’attività/esercizio fisico; laureati in scienze motorie (Lsm), specializzati in Attività Motoria Preventiva e Adattata (APA), quali somministratori dell’esercizio fisico; soggetti con malattie croniche eleggibili, quali beneficiari degli interventi. La presenza di una rete di professionisti può attuare l’ integrazione ospedale-territorio e garantire la continuità terapeutica extra-ospedaliera ai soggetti affetti da patologie croniche per i quali l’esercizio fisico ha un ruolo terapeutico determinante, al pari della terapia farmacologica.

PATOLOGIE. Le patologie croniche sensibili sono individuate in ambito cardiologico, diabetologico, neurologico, oncologico e psichiatrico

EQUIPE. Ciascuna Area Socio Sanitaria Locale dell’Ats costituisce con atto formale una equipe multidisciplinare che comprenda un medico dello Sport, un cardiologo, un diabetologo, un neurologo, un oncologo, uno psichiatra, un medico del Dipartimento di Prevenzione, un assistente sanitario del Dipartimento di prevenzione, un medico di medicina generale. Ciascuna Equipe dovrà programmare e realizzare la formazione a cascata dei medici specialisti e MMG deputati alla promozione/prescrizione dell’attività fisica e prescrizione dell’esercizio fisico, valutare i dati delle schede anagrafiche/cliniche di ciascun soggetto reclutato ed elaborare le statistiche finalizzate alla redazione di un report finale; monitorare processo e risultato dell’attività.

PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ. Per attività fisica si intende qualsiasi tipologia di movimento del corpo prodotto dalla contrazione muscolare che aumenti il dispendio calorico; sono comprese le attività quotidiane come le faccende domestiche, la spesa, il lavoro. La promozione dell’attività fisica rappresenta un’azione di sanità pubblica inserita nei piani e nella programmazione sanitaria nazionale e regionale.  Secondo l’OMS, il livello di attività fisica da raccomandare nella popolazione adulta è di almeno 30 minuti al giorno – per 5 giorni alla settimana – di attività moderata e di più di 20 minuti – per almeno 3 giorni alla settimana- di attività intensa. Nei soggetti con malattie croniche a basso rischio, l’attività fisica è promossa dai MMG e dai medici specialisti tramite interventi di councelling breve, indirizzato a favorire l’adozione di corretti stili di vita. Non è richiesta la valutazione periodica clinica e funzionale, mentre è consigliata una visita medica preventiva. L’attività fisica sarà svolta liberamente all’aperto, in strutture sportive o in “occasioni” promosse dal Servizio Sanitario Regionale, dagli Enti Locali o da organizzazioni sportive (CONI, Enti di promozione sportiva, palestre, circoli sportivi ecc), come “Gruppi di cammino” o attività nei parchi cittadini.

ESERCIZIO FISICO. Per esercizio fisico si intende una categoria all’interno dell’attività fisica, quantificata per volume, intensità e frequenza, in cui i movimenti sono strutturati in maniera ripetitiva per migliorare o per mantenere una o più componenti dello stato di forma, quali resistenza, mobilità e forza.

PERCORSI. Sono suddivisi in AFA, attività fisica adatta, ed EFA, esercizio fisico adatto: le fasi di reclutamento, di somministrazione e la prescrizione personalizzata variano a seconda del tipo di percorso scelto dal medico. Mentre l’AFA è per soggetti cronici a basso rischio, l’EFA è rivolta a soggetti con patologie croniche sensibili, a medio e alto rischio: per questi pazienti occorre una stretta collaborazione tra lo specialista di riferimento per la patologia e il medico di medicina dello sport.

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