Sa die de Sa Sardigna, Ganau: “E’ il simbolo del nostro orgoglio”

Le celebrazioni al Palazzo Viceregio di Cagliari. Hanno partecipato, tra gli altri, anche il Presidente della Giunta, Francesco Pigliaru e il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Alle 16 in Consiglio regionale seduta straordinaria per l’adozione del brano “Procurad’e moderare” come inno ufficiale della Regione Sarda 

di Antonio Tore 

 

«Oggi celebriamo la giornata dell’orgoglio sardo, Sa die de Sa Sardigna, giornata che ricorda quella lontana data del 28 aprile del 1794, passata alla storia per l’insurrezione dei sardi e la cacciata dei dominatori piemontesi. Un episodio storico che trae origini complesse da uno stato di malessere profondo del popolo sardo cui concorsero molteplici cause e che quest’anno celebriamo in occasione di un altro anniversario dall’alto valore simbolico, il Settantesimo dello Statuto sardo».

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, intervenendo questa mattina a Cagliari alle celebrazioni per Sa die de Sa Sardigna, organizzate dal comitato Pro Sa Die al palazzo Viceregio.

«Questo pomeriggio – ha ricordato il presidente del Consiglio – il Parlamento sardo si pronuncerà sul testo della legge che riconosce Procurade ‘e moderare come inno ufficiale della Sardegna, da sempre nel cuore di tutti i sardi. Non è una scelta casuale che rafforza l’alto valore e significato identitario della proposta». E a riguardo, il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda ha aggiunto di essere particolarmente felice ed orgoglioso perché nell’occasione in Aula consiliare ci saranno anche i rappresentanti della Fasi e una folta delegazione di sardi emigrati.

«La data del 28 Aprile 1794 e l’episodio storico ricordato, che ha rappresentato un vero e proprio atto rivoluzionario – ha aggiunto – sono il simbolo dell’orgoglio sardo e il riferimento per un percorso non ancora compiuto che trova le ragioni più profonde nella ricerca di autonomia, nella sua difesa e nel suo ampliamento verso il pieno riconoscimento della sovranità e della piena autodeterminazione dei sardi. Abbiamo ancora tanto da fare, abbiamo necessità di battaglie identitarie da condurre insieme, che diano forza e contenuto al nostro agire. Da anni ci diciamo che questo percorso dell’autonomia sarda sembra sia bloccato – ha sottolineato – sembra non sia stato capace di stare al passo con i tempi, a raccogliere la sfida della modernità, esercitando la propria specialità, la propria autonomia nelle necessità di oggi. “Di fronte ai millenni della nostra storia, l’autonomia sarda è appena nata”, recita lo slogan della campagna istituzionale che abbiamo dedicato al Settantesimo dello Statuto sardo – ha concluso – nella quale mi auguro tutti i sardi possano riconoscersi con orgoglio e appartenenza, consapevoli delle nuove sfide che ancora ci aspettano».

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