Rubrica: ”Una strada, un personaggio, una Storia” – via Chiara Lubich

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

Via Chiara Lubich è una traversa di via Mercalli che scorre parallela a un tratto dell’asse mediano, in un quartiere affollato di immobili scarsamente abitati.

Silvia Lubich detta Chiara, nasce a Trento il  il 22 gennaio 1922.  La Lubich è stata la fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari.

La madre era una fervente cattolica, il padre, socialista, perse il lavoro a causa della grave crisi economica del 1929, e la famiglia fu ridotta a un’estrema povertà.

Già da giovanissima, Chiara dava lezioni private per potersi pagare gli studi.

Fu maestra elementare a Castello e Livo, due paesini sui monti trentini. In seguito insegnò a  Trento nell’orfanotrofio dei Cappuccini. Si iscrisse all’università di Venezia e cominciò gli studi di filosofia. Quando scoppiò la guerra Chiara fu costretta a interrompere l’università.

Il 7 dicembre 1943 si consacrò con voti privati, a Dio.  È l’atto di nascita dell’Opera di Maria, movimento ecclesiale conosciuto anche come i Focolari.

Durante la seconda guerra mondiale  la casa di famiglia fu distrutta dal bombardamento che colpì Trento. La sua famiglia si rifugiò in montagna ma Chiara non volle abbandonare il Movimento e rimase in città.

La Lubich si convinse che vivere l’insegnamento puro del Vangelo, accostandosi ai poveri della  città  seguendo l’esempio di Cristo, sarebbe stata la più efficace rivoluzione sociale. Coinvolse nel suo progetto e nelle sue attività, un gruppo di amiche, che divenne il primo nucleo del movimento Mariano.

Nel 1948 incontrò lo scrittore e deputato  democristiano Igino Giordani,  da lei ribattezzato Foco, che divenne il cofondatore del movimento. Foco univa la spiritualità all’impegno sociale. La presenza di Giordani nel movimento dimostrò  che l’adesione al movimento era praticabile non solo da consacrati, ma anche da persone sposate.

Mentre si trovava in vacanza sulle Dolomiti Chiara Lubich ebbe delle intuizioni  che chiamò «Paradiso». Tra queste intuizioni  Chiara credette di vedere la mano di Dio sul progetto dell’Opera di Maria che era ancora nella sua fase iniziale.

In quello stesso anno la Lubich incontrò Pasquale Foresi, un giovane cattolico, tormentato  da una ricerca interiore. Foresi diventò il primo sacerdote focolarino.

Stretto collaboratore di Chiara, Foresi ha contribuito, a far nascere gli studi teologici nel Movimento, ha fondato la casa editrice Città Nuova e ha realizzato la cittadella di Loppiano, vicino a Firenze.

Per questi suoi contributi è considerato insieme a Giordano uno dei cofondatori del movimento

Dopo la rivoluzione ungherese del 1965, Chiara si fece carico dell’appello di papa Pio XII che voleva che Dio ritornasse «nelle piazze, nelle case, nelle fabbriche, nelle scuole”.  Nascono i Volontari di Dio,  laici che vivono in modo radicale la spiritualità evangelica cercando di emulare, nel nostro secolo, la vita dei primi cristiani.

In particolare la loro radicalità si effettua con  la comunione dei beni e le opere di misericordia, che cercano di tradurre in opere sociali, secondo i dettami  del comandamento «Amatevi gli uni gli altri»

Nel 1962, Giovanni XII  diede la prima approvazione al movimento. Nel 1990 Giovanni Paolo confermò l’importanza del movimento. La Lubich ottenne da papa Wojtyla, il privilegio che il  presidente del Movimento fosse sempre una donna.

Nel 1966 nasce il Movimento Gen (Generazione Nuova), rivolto ai giovani.

Nel 1991 la Lubich visitò il Brasile e, colpita delle favelas,  creò l’Economia di Comunione. La nuova teoria si focalizzava su una  prassi economica basata su una diversa distribuzione degli utili (un terzo per lo sviluppo dell’azienda, un terzo ai poveri, un terzo alla formazione dei membri del movimento). Il movimento riuscì ad aggregare  velocemente un migliaio di aziende.

Secondo il movimento in questo  modo si orientava l’economia al Vangelo e si concretizzavano gli attuali fondamenti della responsabilità sociale d’impresa, scaturiti dal “Metodo della scomposizione dei parametri” della Lubich.

Nel 97 e nel 98  Chiara si dedicò al dialogo interreligioso. Fu invitata a parlare della sua esperienza cristiana in Tailandia davanti a 800 buddisti. A New York parlò a 3.000 musulmani afroamericani nella moschea di Harlem. In Argentina si confrontò con la comunità ebraica di Buenos Aires.

All’età di 86 anni, venne ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma per un’infezione polmonare acuta.

Nel 2008 Chiara ebbe un aggravamento delle condizioni di salute. Al suo capezzale giunse una lettera del Pontefice e la visita del patriarca di Costantinopoli . Il 13 marzo 2008 non potendo essere curata, ottenne di essere dimessa e tornò nella sua casa di Rocca di Papa, dove morì il giorno dopo, il 14 marzo 2008.

Al suo funerale parteciparono numerose personalità politiche e i rappresentanti di molti movimenti ecclesiali.

Nella sua omelia, il cardinal Tarcisio Bertone la indicò come uno degli “astri lucenti” del XX secolo, accanto a personalità come Madre Teresa di Calcutta.

Nel 2015 ha avuto luogo l’apertura solenne della “Causa di beatificazione e canonizzazione della “Serva di Dio Chiara (Silvia) Lubich”.

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