Rubrica: “La Sardegna dei Comuni” – Muravera
Ogni settimana raccontiamo la storia di un paese della Sardegna per far conoscere le sue particolarità, le sue bellezze geografiche e la sua comunità
di Antonio Tore
Muravera è un comune del sud Sardegna e conta oltre 5.000 abitanti. Il toponimo corrisponde all’attestazione “de Miraveto”; secondo qualche studioso si tratta di un composto con il sardo “mura”, cioè ‘albero e frutto del moro gelso’ e “vera”, nel significato di ‘vero’, cioè ‘coltivato’ o ‘commestibile’.
Muravera, principale centro del Sarrabus, sorge in una valle ricca di stagni, ambienti con volatili rari (per chi ama il birdwatching), dove fare suggestive passeggiate in mountain bike o a cavallo. Percorsi che si snodano nella foresta di Baccu Arrodas oppure alla scoperta del complesso megalitico Cuili Piras e dei menhir di Nuraghe Scalas a Piscina Rei o ancora delle domus de janas e della fortezza di Baccu a monte Nai.
Per secoli la zona è stata saccheggiata dai saraceni. A presidio del territorio furono costruite tre torri (XIV-XVIII sec.), la più note delle quali è conosciuta col nome dei dieci Cavalli (o della Porta), nella marina di san Giovanni, e di monte Ferru, da cui si ammira l’intero territorio muraverese. Le altre torri erette dagli spagnoli sono Torre delle saline, a guardia delle saline, e Torre di Capo Ferrato. All’altezza della marina di San Giovanni lungo uno dei canali del Flumendosa. Torre dei dieci cavalli, viene cosi chiamata perchè dalla torre partivano, appunto, 10 cavalieri che avvisavano i paesi e gli abitanti della zona dell’arrivo dei pirati saraceni.
Gli insediamenti umani nel territorio si possono far risalire alla preistoria come testimoniano il complesso megalitico di Piscina Rei, e quello di Nuraghe Scalas. La zona fu poi soggetta a insediamenti fenici, punici e romani.
Il litorale a sud del paese si estende per decine di chilometri. Dalla spiaggia quarzosa di san Giovanni a Torre Salinas, da Colostrai, oasi con dune coperte di gigli di mare e papaveri gialli, a Feraxi, oltre due chilometri di sabbia fine color bronzo. Poi le calette appartate di Portu de s’Illixi e Cala sa Figu, prima della roccia granitica di Capo Ferrato, suggestivo punto panoramico. La ‘bianchissima’ Iba de ziu Franciscu fa da anticamera a Costa Rei, il tratto di costa bassa e sabbiosa più lungo della costa orientale: quasi otto chilometri sino allo scoglio di Peppino e altri due nel territorio di Castiadas. Spettacolare per ampiezza e piscine naturali.
E’ doverosa la visita ai monumenti del centro abitato: le chiese di san Nicola di Bari e di santa Lucia, l’ex palazzo comunale (fine 1800) e il Portico Petretto. Quest’ultimo è una particolare costruzione in pietra che univa due antiche casette. Secondo la tradizione, venne costruito nel XVII secolo dalla famiglia Petretto, proprietaria delle due case ai lati della strada, per passare agevolmente dall’una all’altra in caso di pioggia.
La Sagra degli agrumi è la più importante manifestazione del paese. La prima edizione si ebbe nel febbraio 1961 per volontà degli agrumicoltori e ideata dalla Pro Loco. L’iniziativa ha lo scopo di valorizzare il prodotto principale del luogo, gli agrumi.
La manifestazione consiste nella mostra dei migliori prodotti locali ed in una sfilata per la via principale del paese di numerosi gruppi folcloristici provenienti da tutta la Sardegna, accompagnati dalle “etnotraccas” (elemento fondamentale della sagra), cioè carri trainati da trattori dove si ricostruiscono scene di vita agropastorale e domestica e paesaggi del passato.
In maggio la manifestazione “MURAJÒ” è ricca di appuntamenti culturali e di intrattenimento, tra questi il Maggio Musicale organizzato dall’associazione il Portale onlus, che prevede alcuni concerti di musica classica.
Un’altra manifestazione di notevole interesse turistico è il carnevale estivo, che si svolge nei primi giorni del mese di agosto dove è possibile ammirare le più importanti maschere della tradizione isolana.
Da segnalare nel mese di agosto, la manifestazione musicale denominata “Booze Party”, un festival all’insegna della musica degli anni 50 e 60. Il festival, nato nel 2005 propone ogni anno due giorni di musica dal vivo nella zona della “Torre dei 10 cavalli”.