Rubrica: Cagliari, “Una strada, un personaggio, una Storia” – via Antonio Carbonazzi
Ogni settimana parleremo di una strada di Cagliari raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia di Cagliari o Italiana tramite la loro biografia
di Annalisa Pirastu
Via Antonio Carbonazzi è una breve strada che si trova tra via Tigellio e via Palabanda nel cuore della città vecchia di Cagliari, a due passi da Villa di Tigellio e dall’Orto Botanico.
Giovanni Antonio Carbonazzi appartenente ad una nobile ed antica famiglia piemontese di Felizzano in provincia di Alessandria, nacque nel 1792. Studiò nel liceo imperiale di Casale prima di frequentare, registrato come Jean-Antoine, le scuole politecniche di Parigi dove divenne ingegnere. Un grande privilegio perché gli ammessi non francesi, durante l’occupazione napoleonica della Francia, erano non più di una ventina. Carbonazzi studiò particolarmente la navigazione fluviale ed i progetti ferroviari alpini ed appenninici e progettò opere prestigiose come i canali navigabili, il primo impianto di acqua potabile di Torino, la linea ferroviaria Torino-Genova.
Lavorò come ingegnere dapprima in Francia, poi, dal 1820, in Italia sotto i re di Sardegna Carlo Felice e Carlo Alberto che qui si erano rifugiati, progettando opere idrauliche e stradali sia in Piemonte ma soprattutto in Sardegna, isola allora quasi del tutto priva di vie di comunicazione. Carbonazzi viene considerato il padre della strada Carlo Felice. Fu chiamato infatti ad occuparsi della grande strada di collegamento tra il Nord e il Sud Sardegna, un’opera lungimirante e mastodontica. La strada, nata tra difficoltà e scetticismo, da tutti additata come inutile perchè «I sardi non l’useranno, amano cavalcare», segnò invece un importante momento di sviluppo per la Sardegna . Il via ai lavori vennero dati nel 1823 e dopo sette anni il miracolo successe : il Nord e il Sud dell’isola furono finalmente collegati. In Sardegna durante i suoi incarichi, Carbonazzi conobbe e sposò Cristina Cappai, figlia del medico dei sovrani e zia del poeta Goffredo Mameli.
Carbonazzi ricoprì inoltre incarichi di rilievo nelle istituzioni. Nel 1849 fu eletto deputato al Parlamento subalpino per il collegio di Felizzano, confermato nella legislatura successiva, nel 1859 divenne vicepresidente onorario del Consiglio superiore dei lavori pubblici e impose che la linea ferroviaria Alessandria-Torino passasse da Felizzano, dove era nato. Fu un uomo di grande umanità e impegno politico. Diede continuo sostegno alle famiglie coinvolte nel movimento risorgimentale e contribuì al progresso economico dell’Italia. I documenti sulla sua attività che si trovano negli Archivi di Stato di Alessandria, Torino e Cagliari evidenziano l’importanza fondamentale del suo operato.
Il suo libro del 1849 dal titolo Cenni sulle condizioni attuali della Sardegna e sui vari miglioramenti possibili specialmente nelle vie di comunicazione, è un’argomentata e accorata difesa di una terra che risultava ai suoi occhi inspiegabilmente povera e, per la quale sperava, di poter con indicazioni e suggerimenti promuoverne lo sviluppo. Carbonazzi, che è poco conosciuto in Sardegna, dedicò all’isola attenzione e dedizione che andavano ben al di là dei suoi compiti d’ufficio.
Conclusa con successo l’attività nell’isola, con la quale mantenne sempre i contatti, continuò ad occuparsi di lavori pubblici in Piemonte e in Liguria. Nel 1867, ormai pensionato, si ritirò a Felizzano dove si occupò di questioni agrarie e dell’amministrazione dei suoi beni. Morì nel 1873 a Felizzano.