Regione: la doppia preferenza di genere approda in Aula.

Meglio in Due : “Non sono permessi giochi. La Sardegna intera si è espressa e osserverà i lavori che devono portare a una rapida approvazione. Siamo alla resa dei conti; mantenete la parola data”. La posizione delle donne espressa in un comunicato.

di Antonio Tore
Domani martedi 14 Novembre finalmente approderà in aula la discussione sulla doppia preferenza di genere. Il movimento Meglio in Due chiama a raccolta gli oltre 200 Comuni della Sardegna che hanno aderito alla Mobilitazione in favore della Doppia Preferenza e tutte le associazioni e Reti di Donne che in questi mesi si sono uniti alla Battaglia.

“ Non possiamo permetterci un altro 2013, un’altra richiesta di voto segreto, altri giochi al rinvio magari con emendamenti vari per allungare i tempi o strategie simili. Dalle parole si deve necessariamente passare ai fatti e quindi votare palesemente per l’introduzione della Doppia Preferenza di Genere. Noi saremo lì ad osservare e insieme a noi ci saranno gli oltre 200 Comuni che hanno aderito alla nostra battaglia e tutti i gruppi e associazioni. Pensate di poter venire meno alle promesse fatte, ai proclami pro doppia preferenza, pro parità, pro democrazia?” dichiarano le coordinatrici del movimento Meglio in Due Carla Poddana, Elena Secci, Lucia Tidu.

“Il percorso è stato lungo e tortuoso ma non ci siamo mai arrese perché crediamo fortemente in questa lotta;  Meglio in Due nasce per dare gambe alla battaglia di democrazia per l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale Regionale Sarda. Abbiamo coinvolto  l’intero territorio Sardo bussando alle porte dei 377 comuni della Sardegna.  Il motivo di questa scelta risiede nel fatto che nel 2013 una legge dello Stato ha introdotto la doppia preferenza di genere per i Comuni sopra i 5.000 abitanti, permettendo loro di sperimentare questo strumento di riequilibrio di genere. I dati dimostrano  che  le percentuali di eletti donne/uomo stanno cambiando consentendo di iniziare un cammino verso la rimozione di quegli ostacoli che limitano una paritaria partecipazione alla vita politica . 

Quindi abbiamo ritenuto che i Comuni dovevano  essere i testimoni della forza di questo strumento di democrazia paritaria e potevano  insieme a noi scuotere e convincere il Consiglio Regionale  affinchè adeguasse la Legge elettorale Regionale introducendo la doppia preferenza di genere.”

“Abbiamo inviato a ogni comune della Sardegna una Mozione nella quale si chiedeva all’assemblea di sostenere la battaglia per l’introduzione della doppia preferenza di genere. Approvando la mozione hanno sottoscritto insieme al movimento Meglio in Due un appello rivolto al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione, con richiesta di  inserimento  in calendario l’introduzione della doppia preferenza di genere.  I comuni che hanno aderito sono stati tantissimi e le mozioni così approvate sono arrivate come un fiume in piena dentro il palazzo regionale. Non si poteva rimanere sordi di fronte alla quasi totale assenza di donne all’interno del nostro consiglio regionale ; e questo è stato il nostro modo per scuotere le coscienze e arrivare con la forza dell’intera Sardegna dentro il palazzo che sembrava avesse dimenticato il problema”.

 

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