Regione: 90 milioni del Patto per la Sardegna per il rischio idraulico
Il fine è quello di superare i casi di maggiore rischio idraulico, livello Hi4, segnalati direttamente dagli Enti locali, che derivano da 57 canali tombati in 40 comuni dell’Isola e per migliorare la sicurezza di 13 attraversamenti di corsi d’acqua
di Siro Zani
Intervento della Regione per mitigare il rischio idraulico e idrogeologico negli abitati dei comuni sardi in cui esistono situazioni di pericolosità molto elevata.
La Regione investe nelle aree ad alto rischio novanta milioni di risorse
, provenienti dal Patto per la Sardegna. Il fine è quello di superare i casi di maggiore rischio idraulico, livello Hi4, segnalati direttamente dagli Enti locali, che derivano da 57 canali tombati in 40 comuni dell’Isola e per migliorare la sicurezza di 13 attraversamenti di corsi d’acqua. L’elenco degli interventi approvato dalla Giunta, presentato oggi in una conferenza stampa, è un nuovo tassello alla lotta al rischio idrogeologico, per la quale la Regione mette in campo complessivamente oltre 500 milioni di euro.
In particolare per i canali tombati, che rappresentano la principale causa di dissesto idrogeologico negli abitati, sono stati stanziati 55 milioni 460mila euro, che si aggiungono ai 14 milioni del POR già destinati in precedenza ad altri 13 interventi. Per la sicurezza dei ponti ci sono invece 34 milioni 660 mila euro.
“Stiamo intervenendo sulle conseguenze di scelte sciagurate del passato, che oggi determinano rischi altissimi per la popolazione – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru – ,e lo stiamo facendo molto in fretta, consapevoli che non c’è tempo da perdere. Se alcune opere le abbiamo già realizzate e altre avviate, ora continuiamo a lavorare per mettere in sicurezza, nella massima misura possibile, tutti i territori che hanno questa importante componente di rischio.
Possiamo farlo perché attraverso il Patto per la Sardegna, che ancora una volta mostra tutta la sua concretezza, siamo riusciti a far arrivare le risorse per portare avanti tutte le azioni necessarie con la massima determinazione e la massima velocità consentita dalle regole”, ha proseguito il presidente Pigliaru, che ha poi ricordato i lavori della Conferenza globale sul clima COP23 di Bonn alla quale ha partecipato pochi giorni fa: “Dobbiamo stare più attenti che mai, perché il livello del rischio idrogeologico nei territori aumenta con l’avanzare del cambiamento climatico – ha spiegato – ed è una lotta che vede in prima linea le amministrazioni regionali e locali, le più vicine ai cittadini e le prime a doverne affrontare gli effetti.”
“Siamo di fronte a uno sforzo straordinario in termini di risorse da parte dell’amministrazione regionale, che vede una forte integrazione fra diverse fonti di finanziamento, provenienti da fondi europei, nazionali, bilancio regionale, mutuo infrastrutture – ha dichiarato l’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini – La Regione è in campo contro il dissesto idrogeologico e lo fa come Commissario delegato del Governo, attraverso l’assessorato dei Lavori Pubblici che è soggetto attuatore. Ciò consente di operare con procedure più snelle, contabilità speciale e un ufficio strutturato dedicato. La programmazione degli interventi che presentiamo oggi – ha proseguito l’assessore dei Lavori Pubblici – è il frutto di un lungo lavoro fatto di sopralluoghi e verifiche, e soprattutto non è calata dall’alto, ma parte dalle reali emergenze nei territori. Va detto che qualunque investimento non potrà mai essere sufficiente a risolvere definitivamente e in assoluto il rischio idrogeologico, che può solo essere mitigato, in quanto dipende anche da fattori non prevedibili. A tal proposito sono fondamentali l’attività di prevenzione attraverso i piani di protezione civile, di cui ogni Comune deve essere dotato, e la gestione dell’allerta”.
Canali tombati – Sono 40 i comuni beneficiari dei finanziamenti per 57 interventi sui canali tombati, con i quali si prosegue il lavoro iniziato con i 14 milioni del POR 2014/2020 azione 5.1.1.(delibera 37/31 del 1 agosto 2017) destinati ai primi 13 canali tombati in 9 territori comunali.
Vengono così finanziati tutti i 70 canali coperti che compongono la graduatoria unica stipulata in base al censimento dei canali tombati considerati al livello di rischio HI4, il più alto in assoluto. Tale repertorio, realizzato da ADIS, è stato compilato sulla base delle segnalazioni richieste agli enti locali.
Ponti – Per quanto riguarda gli altri 13 interventi, invece, si tratta della sicurezza di attraversamenti di corsi d’acqua, fra cui il ponte di Oloè e il ponte ex SS125 Muravera – Villaputzu.
Per Oloè sono stanziati 4,117 milioni finalizzati al ripristino della percorribilità del ponte stradale, mediante il miglioramento della funzionalità idraulica e il consolidamento statico. Il ponte Muravera – Villaputzu, con 4 milioni di euro, avrà un’ulteriore luce libera in corrispondenza del rilevato stradale che attualmente ostruisce il deflusso dell’acqua durante gli eventi di piena.
Oltre 500 milioni contro il dissesto idrogeologico – Ammonta a oltre 500 milioni di euro il totale dei fondi destinati agli interventi contro il dissesto idrogeologico.
185 milioni per opere contro il dissesto idrogeologico sono assegnate all’interno del Patto per la Sardegna: oltre ai 90,120 milioni stanziati per gli interventi su canali tombati e ponti, ulteriori 94,880 milioni sono destinati a completare i lotti 2,3 e 4 di Olbia, insieme agli interventi di Cagliari e Pirri.
I fondi stanziati con il cosiddetto Mutuo Infrastrutture sono pari a 177,1 milioni. Altri 30 milioni sono a valere sul POR 2014-2020.
Inoltre 119 milioni sono relativi ad Accordi di programma. Per la pulizia dei corsi d’acqua, dalla programmazione delle annualità 2015-2017, ci sono 31 milioni, di cui 16 già ripartiti