Proposte della Cgil sulla Finanziaria all’attenzione del Consiglio regionale
Il sindacato spera che Consiglio regionale e la maggioranza sappiano cogliere, migliorare e tradurre nella manovra le sue proposte dettagliate, nel corso degli incontri dei giorni scorsi, con indirizzi, modalità e obiettivi precisi
redazione
Questo il comunicato della Cgil:
“Esprimiamo apprezzamento per la scelta del Consiglio, che mostra attenzione verso le proposte avanzate dalla Cgil negli incontri con tutti i capigruppo e supportate dalla mobilitazione in programma lunedì 27 alla Fiera di Cagliari: si intravede la possibilità di una sterzata rispetto all’impostazione della Finanziaria presentata al Consiglio dalla Giunta, quella che il sindacato ha criticato con decisione, per l’assenza di visione sul tema lavoro, al quale sono state persino sottratte risorse rispetto all’anno scorso: tra minori stanziamenti in bilancio e impegni di spesa già assunti, mancano circa quaranta milioni di euro, gli stessi che – strana coincidenza – sarebbero affidati alla libera programmazione del Consiglio.
“E’ davvero singolare parlare di condivisione – ha detto il segretario generale della Cgil Michele Carrus in riferimento alle parole usate ieri dal presidente della Giunta – a fronte, invece, di un’informazione sommaria nell’unico incontro svolto con l’assessore alla Programmazione, senza alcun supporto documentale, ricevuto poi dal Consiglio a ridosso dell’audizione in Commissione. Ma soprattutto c’è stata, pubblicamente, da parte nostra una bocciatura netta e chiara, in entrambe le occasioni, dell’impostazione della Finanziaria”.
“Il nostro auspicio – ha detto – è che il Consiglio regionale e la maggioranza sappiano cogliere, migliorare e tradurre nella manovra le proposte della Cgil dettagliate, nel corso degli incontri dei giorni scorsi, con indirizzi, modalità e obiettivi precisi”. La sostanza è quel Piano straordinario per l’occupazione con uno stanziamento di almeno cento milioni di euro rivendicato dal sindacato insieme all’incremento delle risorse per il diritto allo studio: lavoro e istruzione sono le due parole chiave della Cgil per accompagnare l’uscita da una perdurante fase di crisi certificata dai dati che, drammaticamente, confermano il fallimento delle politiche per il lavoro portate avanti in questi anni dalla Giunta.
Non a caso il titolo dell’iniziativa che porterà al Palacongressi della Fiera oltre mille lavoratori, delegati e giovani provenienti da tutti i settori produttivi e i territori dell’Isola è “Lavoro, ultima chiamata”: “Il Consiglio – ha aggiunto Carrus – ha oggi la responsabilità di apportare modifiche indispensabili a questa Finanziaria, che sarà praticamente l’ultima utile, in questa legislatura, a costruire la ripresa dell’occupazione in Sardegna”. Alla Regione la Cgil chiede un deciso cambio di strategia nelle politiche per il lavoro, superando l’attuale modello incentrato principalmente sulla flexicurity, che ha prodotto risultati davvero scarsi, come dimostrano i dati oggettivi: perseverare su questa linea sarebbe sbagliato e dannoso.
Da qui l’appello del mondo del lavoro che lunedì si mobilità alla Fiera intorno a una piattaforma sostanziata da alcuni punti prioritari: Piano straordinario per l’occupazione, con risorse consistenti nella legge Finanziaria, in un Fondo dedicato del bilancio regionale, per superare i vincoli di spesa degli enti locali; creazione di una specifica unità di missione di governance del Piano, una vera e propria task-force per la predisposizione e la rapida cantierazione di opere e servizi di pubblica utilità; rafforzamento delle misure di supporto all’impiego dei lavoratori, in particolare per i giovani, le donne e nelle aree deboli, e per la riforma della Formazione professionale; nuove regole più stringenti sul sistema degli appalti, subappalti e affidamenti, per favorire l’occupazione e la sua stabilità; attuazione dei Piani di rilancio delle Aree di Crisi e degli Accordi e Protocolli siglati – con la conferma o l’avvio degli investimenti pubblici e privati programmati nei settori produttivi e nelle infrastrutture – e di un Programma contro lo spopolamento delle zone interne; servizi pubblici efficienti, un welfare inclusivo e il contrasto alla povertà; maggiori risorse per istruzione e ricerca: borse di studio, alloggi, mobilità”.