Programmazione territoriale, la Giunta approva il piano da 350 milioni.

Paci: mai tante risorse per progettare lo sviluppo dei territori, la crescita dell’economia e le politiche antispopolamento in Sardegna.

 di Antonio Tore

Sono 350 i milioni messi in campo per la programmazione territoriale della Sardegna: sviluppo dei territori, crescita dell’economia, politiche antispopolamento e un modo completamente nuovo di programmare le risorse, tutte insieme quelle europee, nazionali e regionali. La Giunta ha approvato la ricognizione di finanziamenti e interventi presentata dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci: 204 milioni sono ancora da spendere. Partita ufficialmente due anni e mezzo fa, la programmazione territoriale procede a ritmo sostenuto e, grazie anche all’entusiasmo e alla grande partecipazione degli amministratori locali,  ha già permesso di mettere a segno importanti risultati. Poco meno del 90% dei Comuni potenzialmente interessati è già coinvolto, e a questo tipo di intervento se ne affiancano altri (Iti, Investimenti territoriali integrati; Snai, Strategia nazionale per le aree interne). Contemporaneamente, sono operativi il Piano Sulcis, il Piano per il Nuorese e il Pon Metro.

TERRITORI PROTAGONISTI ASSOLUTI – “Una programmazione territoriale che è completamente nuova rispetto al passato e sulla quale stanziamo una quantità di risorse senza precedenti. Il principio ispiratore della programmazione territoriale – spiega l’assessore Raffaele Paci – è semplice: mai più progetti calati dall’alto. Sono i territori, che meglio di chiunque altro conoscono i propri punti di forza e come valorizzarli per farli diventare il volano dello sviluppo economico, a elaborare un progetto insieme alla Regione che li accompagna al finanziamento finale. Poche regole ma molto chiare, dunque: i progetti devono essere elaborati dal basso, coinvolgendo assolutamente le imprese del territorio, devono essere presentati da almeno una Unione di Comuni (ma più Unioni possono allearsi per un unico progetto), puntare allo sviluppo di un territorio quanto più ampio possibile, per riuscire a creare occasioni di occupazione anche in chiave anti-spopolamento nelle zone interne. Anche i tempi sono certi: avendo un unico referente per ciascuna delle parti interessate (Regione e Unione di Comuni), la procedura è fortemente accelerata e, una volta firmata la convenzione attuativa, il progetto dev’essere realizzato al massimo entro 36 mesi. Un meccanismo che non mette i territori in competizione fra loro – assicura Paci – in quanto la manifestazione d’interesse si può presentare fino agli ultimi mesi della legislatura e che garantisce finanziamenti certi e tempi definiti”.

Il DETTAGLIO DELLE RISORSE E GLI ACCORDI GIA’ CHIUSI – A disposizione dei territori ci sono dunque ancora 204 milioni di euro, 184 di fondi Fsc-Fesr più eventuali quote Fse e Feasr. A questa cifra vanno aggiunti 20 milioni per la valorizzazione delle aree umide.

Per quanto riguarda le risorse già stanziate, 45 milioni sono andati ai tre Iti (Investimenti Territoriali Integrati) già operativi per Cagliari, Sassari e Olbia, per progetti di riqualificazione urbana e inclusione sociale. 16 milioni è la quota destinata ai territori Snai, Alta Marmilla e Gennargentu Mandrolisai. 83 milioni e mezzo di euro sono stanziati per i 6 Accordi di programma chiusi (Gallura e Alta Gallura, Ogliastra, Parte Montis, Marghine, Montalbo-Area di rilevanza strategica Tepilora e Parteolla) per un totale di 9 Unioni coinvolte, 69 Comuni, oltre 205mila abitanti.

“Non sono mai state investite tante risorse per i nostri territori, con una politica che punta fortemente su uno sviluppo che siamo convinti sia possibile ed è indispensabile per creare lavoro, il primo grande antidoto contro lo spopolamento”, sottolinea Paci. “La risposta entusiastica dei territori ci dice che la strada è quella giusta. Cercheremo di accelerare al massimo le procedure per garantire che i progetti vengano realizzati e diano risposte nel più breve tempo possibile”.

I PROGETTI ATTUALMENTE IN CORSO – Sono invece 14 con 21 Unioni, 179 Comuni e 592.696 abitanti  coinvolti  i progetti avviati o in fase di co-progettazione (Nora e Bithia, Nuorese Gennargentu Barbagia, Marmilla, Anglona e Bassa Valle del Coghinas con Unione di Comuni del  Coros, Monte Acuto con Riviera di Gallura e Comune di Golfo Aranci, Sarcidano-Barbagia di Seulo, Guilcer e Barigadu, Logudoro e Goceano, Meilogu e Villanova, Fenici, Montiferru-Sinis e Planargia, Rete metropolitana di Sassari, Costa del Sinis-Terra dei Giganti, Terralbese e Linas). Altre tre manifestazioni di interesse sono state presentate dai territori della Trexenta, Basso Campidano e Terre del Campidano.

Complessivamente, si parla di 20 progetti, 30 Unioni, 248 Comuni, 798.595 abitanti, ovvero l’85% dei Comuni (che sono in tutto 293) e l’88% della popolazione (921.841) potenzialmente interessati.

 

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