Progetto “Liberamente”, per valorizzare il territorio in cui insistono le colonie penali
Con queste finalità sono stati finanziati i corsi di formazione del progetto “Liberamente”, nell’ambito del programma Green & Blue economy, presentati oggi a Isili alla presenza dell’assessora del Lavoro, Virginia Mura, e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando
di Alessio Atzeni
Valorizzare il patrimonio paesaggistico e identitario dei territori in cui insistono le colonie penali, e mettere insieme le risorse ambientali e culturali per promuoverle, in un’ottica inclusiva, in chiave turistica e imprenditoriale. Con queste finalità sono stati finanziati i corsi di formazione del progetto “Liberamente”, nell’ambito del programma Green & Blue economy, presentati oggi a Isili alla presenza dell’assessora del Lavoro, Virginia Mura, e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
MURA: UN PROGETTO DAL FORTE IMPATTO SOCIALE. “L’iniziativa ha il grande merito di coniugare il recupero della memoria storica dei luoghi attraverso il racconto dei detenuti, con finalità educative e di promozione dell’inclusione socio-lavorativa, insieme alla valorizzazione di territori di elevato pregio”, ha affermato l’assessora Mura. “Gli allievi avranno l’occasione di calarsi in una dimensione esperienziale dal profondo valore umano, ed entrare in contatto con la realtà delle colonie agricole penali, che finalmente si aprono all’esterno per raccontare le storie di chi le abita e la voglia di riscatto e di riabilitazione. È un progetto dal forte impatto sociale, che mette al centro le persone, le comunità e contesti territoriali spesso lasciati ai margini, per valorizzarne le potenzialità produttive e promuovere la creazione di iniziative d’impresa, capaci di includere e di dare un’opportunità di lavoro a chi ha espletato una pena, lanciando un messaggio di speranza di cambiamento”, ha proseguito Mura. “L’idea è frutto dalla proficua collaborazione tra la Regione e il Ministero della Giustizia, peraltro già avviata da tempo, con la stipula di protocolli d’intesa, anche per l’esigenza di sopperire ad alcune carenze dell’amministrazione giudiziaria in Sardegna”, ha ricordato la titolare del Lavoro.
IL RUOLO DELLE COLONIE AGRICOLE PENALI. “Nel progetto rientrano le azioni svolte in collaborazione con il Centro di Giustizia minorile e l’adozione dei tirocini atipici, strumento utile alla riabilitazione dei detenuti, che offre l’opportunità concreta di recupero e di reintegro nella società attraverso il lavoro”, ha precisato l’assessora Mura. “La Regione, inoltre, ha stanziato nell’ultima finanziaria un apposito fondo di 1milione di euro a favore dell’inclusione sociale e lavorativa degli detenuti, che ha permesso di attivare importanti progetti anche nell’ambito della mediazione penale e civile”. Il Ministro Orlando, dal suo canto, ha affermato che “le colonie agricole penali sono un patrimonio prezioso per l’amministrazione penitenziaria e per i territori in cui insistono. Iniziative come questa sono l’occasione per dare concretezza a uno dei pilastri dell’esecuzione penale, che è il lavoro. Nel percorso di riforma che si sta compiendo – ha sottolineato l’esponente del Governo – sarà reso più stringente il rapporto tra l’esecuzione della pena e le opportunità di lavoro per i detenuti. Occorre superare il muro di diffidenza e creare ponti di inclusione, e il primo ponte è certamente il lavoro”.
IL PROGETTO “LIBERAMENTE”. Il Ministro Orlando ha anche citato gli interventi del Ministero della Giustizia sul fronte della riqualificazione delle strutture carcerarie e delle stesse colonie penali. Il progetto “Liberamente”, proposto dal raggruppamento temporaneo d’impresa composto da Ifold, Confcooperative, Poliste e Byfarm, è stato finanziato nell’ambito del Fondo sociale europeo, per un importo di 670mila euro. Sono due i percorsi finanziati: Tecnico del web marketing territoriale, della durata di 600 ore, che si svolgerà in due edizioni, una a Cagliari e una a Sassari; un percorso di formazione per la creazione d’impresa, della durata di 140 ore, con sede a Nuoro, con l’effettuazione di una esperienza di mobilità transnazionale per ciascun partecipante. I percorsi sono rivolti ai giovani entro i 35 anni di età, fino al 45% donne.