Presa di posizione della Cgil sui fatti di Monserrato
Dopo l’episodio di violenza da parte di un alunno nei confronti di una insegnante, la Flc Cgil analizza la situazione delle scuole nella società dei “millennials”
di Antonio Tore
“Accade ormai sempre più spesso che si scarichino sugli insegnanti incertezze e conflitti dei giovani studenti e che questi sfocino in episodi come quelli accaduti qualche giorno fa nella scuola di Monserrato, episodi davanti ai quali sarebbe necessario poter contare su un’alleanza più fattiva tra scuola e famiglie ma anche su un impegno da parte di chi ha responsabilità istituzionali e politiche, per restituire agli insegnanti il ruolo e la dignità che meritano”.
Lo ha detto il segretario regionale della Flc Ivo Vacca che, riferendosi al post scritto oggi su Facebook dall’insegnante coinvolta, ha aggiunto: “Lo sottoscriverei parola per parola, le esprimo la piena solidarietà e totale sostegno da parte del sindacato”.
“Sui nostri banchi di scuola oggi siedono i millennials, una generazione nuova e diversa che richiederebbe un analisi attenta e una
risposta appropriata da parte di tutti”, ha aggiunto Vacca sottolineando come sia invece evidente che “davanti a queste nuove
sfide non c’è alcun impegno, alcun investimento, anzi, sulla scuola si continua a tagliare risorse con conseguenze nefaste per tutti, per il corpo docente e per gli studenti”.
Secondo il segretario Flc “la precarietà diffusa, gli stipendi sempre più bassi rispetto al costo della vita, i quotidiani disagi nello
svolgimento del lavoro di insegnanti, sono il segno di una costante e inesorabile tendenza a svalutare il ruolo della scuola nella nostra società: il risultato è l’impoverimento generale, soprattutto a danno dei nostri studenti, delle nostre migliori risorse”.
Un pericoloso declino contro il quale dovrebbero impegnarsi forze politiche, istituzioni, famiglie, sindacati e lavoratori, con
l’obiettivo di restituire ai giovani una scuola e un futuro migliori: “Non possiamo lasciare soli gli educatori e gli insegnanti – ha
concluso Ivo Vacca – perché questa solitudine diventerà soprattutto la solitudine dei nostri ragazzi”.