Pigliaru: “La Sardegna vuole ridiscutere il contratto di servizio con la Tirrenia

G7 Trasporti: l’Europa deve riconoscere l’insularità, forte richiesta di attenzione assieme a Corsica e Baleari

Di Antonio Tore

Questa mattina, il presidente dalla Regione Francesco Pigliaru, a margine dell’incontro con la commissaria europea Violeta Bulc, avvenuto a bordo della nave Janas nell’ambito del G7 dei trasporti in corso a Cagliari, ha affermato che “la Sardegna vuole ridiscutere il contratto di servizio con la Tirrenia”
“Dobbiamo avere certezze su orari, tariffe e frequenza, che oggi sono inadeguate rispetto alle esigenze di mobilità, da e per la Sardegna” – ha aggiunto. “Anche la cosiddetta continuità territoriale rimane un grosso problema per la Sardegna. Anzi, sembra peggiorare di giorno in giorno perché, mentre altre regioni abbattono i costi dei trasporti grazie a sistemi come Blablacar e Uber, nell’Isola, questo non è, invece, possibile”.

La reiterata rivendicazione della regione Sardegna, assieme alle isole Baleari e alla Corsica, rilancia la richiesta del riconoscimento di uno status speciale che consenta un regime di aiuti che sia proporzionato alla distanza dalla terraferma.
“Se non si riconosce che l’insularità sia ancora un problema” – ha aggiunto Pigliaru, rivolgendosi direttamente ala Commissaria UE dei Trasporti, “non si riesce ad allungare la stagione turistica, perché le compagnie aeree e navali non scelgono la Sardegna se non hanno un tornaconto economico”.

“L’Europa, quindi, deve, una volta per tutte, fare un’opera di riconoscimento di ciò che significa insularità. Attualmente esiste, infatti, un regime per le Regioni ultraperiferiche, mentre non è previsto nulla per le zone insulari. Credo sia giusto ed opportuno collegare la questione di cui parliamo sulla base della distanza dalla terra ferma che, nel caso della Sardegna, dista 150 chilometri: il sostegno dell’Europa, quindi, dovrebbe essere proporzionato a questo fattore”.
E sempre rivolgendosi alla commissaria europea dei Trasporti, Violeta Bulc, Pigliaru ha concluso: “I limiti determinati dall’insularità hanno conseguenze non desiderate da nessuno, come, ad esempio un turismo che si svolge solamente nei 2/3 mesi estivi di alta stagione”.

Commenta!