Piccole e medie imprese e burocrazia: un’indagine CNA
La burocrazia costa complessivamente alle piccole imprese italiane 22 miliardi di euro all’anno
di Antonio Tore
L’indagine effettuata dalla CNA mette in evidenza che il 41,3% delle imprese impegna fino a 3 giorni lavorativi al mese per adempiere alle richieste della Pubblica Amministrazione, mentre nel 32,2% dei casi vengono impiegate fino a 5 giornate al mese.
Per ridurre i costi della burocrazia la Cna chiede una maggiore attenzione del legislatore alle PMI: tra le priorità indicate dall’organizzazione artigiana l’adozione di misure di semplificazione auto-applicative, il potenziamento dell’informatizzazione delle PA e la standardizzazione della modulistica
Chiesta anche una maggiore qualificazione del personale e l’effettiva applicazione delle sanzioni ai funzionari pubblici inadempienti
Pierpaolo Piras, Presidente Regionale e Francesco Porcu, Segretario Regionale della Cna, dichiarano: “Anche in Sardegna c’è forte attenzione delle imprese sul tema della burocrazia, ma nonostante numerosi interventi di semplificazione messi in campo dal legislatore negli ultimi due anni, i segnali di miglioramento sono ancora troppo timidi”
“La burocrazia ha costi enormi per le piccole imprese sarde che per portare a termine tutti gli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione sono costrette a perdere intere giornate lavorative”. E’ il commento di Piras e Porcu, durante una recentissima ricerca del Centro Studi nazionale dell’associazione artigiana (alla quale ha contribuito anche la CNA regionale) che quantifica complessivamente in 22 miliardi di euro all’anno i costi della burocrazia per le piccole imprese italiane. In base alla ricerca nazionale il 41,3% delle imprese impegna infatti ben tre giorni lavorativi al mese per gli adempimenti burocratici, mentre nel 32,2% dei casi vengono impiegate addirittura cinque giornate lavorative al mese. Nonostante ciò – indica il sondaggio – aumentano gli imprenditori che svolgono gli adempimenti burocratici via internet e dunque aumenta anche l’esigenza di una maggiore semplificazione e informatizzazione delle procedure burocratiche.
L’indagine nazionale dal titolo “Le PMI alle prese con la burocrazia: un’indagine CNA” è stata realizzata lo scorso aprile e attesta che per la maggior parte dei piccoli imprenditori (il 62,4%) la burocrazia è tra i principali fattori di ostacolo alla competitività: le norme sono percepite come troppo complesse e la lentezza nell’ottenere informazioni e risposte è vissuta come il principale problema nel rapporto tra imprese e pubblica amministrazione.
Sono comunque in aumento gli imprenditori che svolgono la maggior parte dei propri adempimenti burocratici via internet e si avvalgono solo saltuariamente di consulenti e personale qualificato esterno all’impresa. Tra le semplificazioni introdotte negli ultimi due anni gli interventi in ambito fiscale e la nuova normativa sul lavoro risultano le più apprezzate. Tra gli strumenti di semplificazione il Durc online è quello che riscuote maggior successo.
Dal sondaggio della CNA emerge l’urgenza di innalzare la qualità dei siti internet della pubblica amministrazione in modo da ottenere risposte chiare e tempestive e consentire alle imprese di ridurre i costi della burocrazia.
“Anche se a piccoli passi il nostro sistema burocratico ha iniziato un percorso di cambiamento e modernizzazione, pur rimanendo tra i meno virtuosi tra i Paesi più avanzati a livello internazionale – hanno commentato Piras e Porcu. “Anche le imprese della Sardegna chiedono una pubblica amministrazione efficiente, qualificata, informatizzata, semplice e veloce, che sia un partner e non un ostacolo nello svolgimento dell’attività. Per far questo è necessaria una trasformazione che coinvolga tutti i livelli di governo da quello centrale a quello regionale. Fino ad oggi, infatti, difformità dei tempi, delle procedure, delle piattaforme informatiche e della modulistica, anche all’interno della stessa Regione, hanno completamente soffocato gli effetti delle riforme che si sono succedute nel tempo”.