Parte la sperimentazione del vuoto a rendere per bottiglie di acqua e birra – VIDEO

Il fine è il   recupero, per questo parte la sperimentazione  del vuoto a rendere in bar, ristoranti, hotel e altri esercizi commerciali. sarà così possibile recuperare le bottiglie d’acqua  di capacità compresa fra i 0,20 e gli 1,5 litri: in vetro o in plastica. Possibili anche la sperimentazione  per le lattine e contenitori in altri materiali

 di Alessio Atzeni

Secondo quanto stabilito dal regolamento del ministero dell’Ambiente, saranno coinvolti  diversi  esercizi  nei quali apparirà  un simbolo all’ingresso. L’adesione sarà  volontaria per un anno e  consiste in  un sistema di restituzione di bottiglie e contenitori.

Questo permetterà di recuperare direttamente gli oggetti per un nuovo utilizzo, fino a un massimo di dieci volte prima del definitivo smaltimento.

Il vuoto a rendere, già utilizzato in Italia negli anni ’80 per il vetro, comporta il pagamento di una cauzione, che verrà restituita al consumatore dall’esercente (non necessariamente lo stesso della vendita) nel momento in cui la bottiglia viene riconsegnata per il recupero.

Il valore della cauzione può oscillare dai 5 ai 30 centesimi a seconda della tipologia di contenitore, anche se viene assicurato che tale componente del prezzo di acqua e birra non andrà ad aumentare il costo dei beni d’acquisto. Infatti, gli esercenti aderenti alla filiera,  verseranno la cauzione contestualmente all’acquisto dell’imballaggio riutilizzabile pieno con il diritto di recuperarla al momento della restituzione dell’imballaggio vuoto.

Il vuoto a rendere, già diffuso con successo in altri stati (è in vigore in Germania e  nei paesi scandinavi)   dovrebbe aiutare l’ambiente,  produrre meno rifiuti e far risparmiare  denaro. Guardate il Video.

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