Omicidi di Orune e Nule: Cubeddu rilascia le sue dichiarazioni in aula. Forse oggi la sentenza

di Annalisa Pirastu

I colpi di scena si sono susseguiti ieri durante il processo di Orune e Nule. Dopo sette lunghe ore di udienza le arringhe serrate dei difensori sono state seguite da repliche dall’intento altrettanto risolutivo.

Anche  Alberto Cubeddu, il 22enne imputato, alle 18.23 è stato ascoltato. Il giovane si è seduto davanti alla Corte d’assise di Nuoro, utilizzando il suo diritto di  rilasciare dichiarazioni spontanee. Nelle sue parole l’imputato ha ricostruito gli eventi del 7 e 8 maggio 2015, quando nei paesi di Nule e di Orune vennero assassinati Stefano Masala e Gianluca Monni.

Cubeddu rivolgendosi ai giudici abbastanza calmo ha dichiarato “Io non ho ucciso nessuno, non è una cosa che mi appartiene e non appartiene a quello che mi ha insegnato la mia famiglia”.

L’accusa contro Cubeddu è di essere l’esecutore dei due delitti, in concorso con il cugino, Paolo Enrico Pinna. Pinna è già stato condannato in appello a scontare la pena di 20 anni.

Dopo tutte le operazioni e dopo aver sentito la deposizione di Cubeddu, alle 19 di ieri la Corte d’Assise di Nuoro si è ritirata in Camera di Consiglio. Si potrebbe  conoscere la sentenza già da oggi.

 

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