Oltre 10 milioni al settore ovicaprino  sardo  per rimborsi danni siccità

Al 1° dicembre risultavano liquidate 2579 domande per richieste dell’aiuto da 13 euro a capo ovicaprino previsto dalla legge 20/17 che interviene sul deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte

 redazione

Alle ore 13 di venerdì 1 dicembre risultavano liquidate 2579 domande per un importo complessivo di 10 milioni 375 mila 466 euro.

Lo ha comunicato l’Agenzia regionale Argea Sardegna con la pubblicazione del quinto aggiornamento sui pagamenti dell’aiuto da 13 euro a capo ovicaprino previsto dalla legge 20/17 che interviene sul deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte nella campagna 2016/2017 e sulle criticità causate dallo stato di siccità. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto, dedicate a tutti gli allevatori di pecore e capre della Sardegna, è fissato al prossimo 18 dicembre 2017.

Sempre all’1 dicembre 2017 risultano presentate negli sportelli Laore 9472 domande su un totale di potenziali aziende beneficiarie stimato in circa 12mila. Solo negli ultimi 15 giorni sono arrivate qualcosa come 3mila domande. Al primo dicembre risultano avviate all’istruttoria da parte di Argea 8791 domande di cui 4mila già istruite e 2579 già pagate. Ci sono poi 452 domande estratte a campione per i controlli previsti dal bando.

Rallentamenti nelle istruttorie. Oltre 800 aziende hanno comunicato inspiegabilmente nuovi dati (in particolare nuove coordinate bancarie su cui effettuare i pagamenti) in data successiva alla presentazione della domanda. Ciò ha determinato la necessità di effettuare un’istruttoria manuale che richiede tempi di lavorazione e di aggiornamento notevolmente più lunghi. Con queste integrazioni si è infatti annullata l’immediatezza del pagamento informatizzato che sulla base degli IBAN recuperati nel fascicolo aziendale permettevano una particolare celerità nella liquidazione dei fondi. Ulteriori rallentamenti, non dovuti alla gestione delle pratiche da parte dell’amministrazione regionale, sono inoltre legati al fatto che circa 700 domande non possono ancora essere liquidate poiché non risultano comunicati ad Agris i dati o le autodichiarazioni sulla produzione del latte dell’ultimo biennio (2016/2017). Circa 1900 risultano invece sospese in attesa di verifiche, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale vigente, sulla regolarità contributiva da parte dell’INPS.

Come vengono gestite le domande. Per velocizzare i tempi di erogazione delle risorse l’Assessorato ha costituito una unità di lavoro dove sono coinvolte le tre Agenzie agricole regionali: Agris, Argea e Laore. Agris è incaricata del ricevimento delle mail tramite PEC dove devono essere allegate le fatture sulla produzione del latte per le campagne 2015/2016 e 2016/2017, oppure in caso di autoproduzione o autoconsumo le dichiarazioni sostitutive che attestino il latte realmente prodotto. I 32 sportelli, aperti su tutto il territorio regionale da Laore, sono invece incaricati di stampare la domanda, già pre-compilata grazie a un sistema informatico creato ad hoc, con i dati sulla consistenza degli animali presenti in azienda al 30 giugno 2017 e con gli elementi estrapolati dal fascicolo aziendale che riguardano i dati anagrafici e le coordinate bancarie su cui indirizzare il pagamento. Spetta invece ad Argea la fase istruttoria e di liquidazione delle domande di aiuto. Gli uffici dell’Agenzia regionale per le erogazioni in Agricoltura hanno assicurato che intensificheranno ulteriormente la propria attività istruttoria così da consentire al maggior numero di aziende di percepire gli aiuti il prima possibile.

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