Monastir, viabilità e trasporto pubblico:  “Ha vinto il Comune e ha perso il paese”

I consiglieri di minoranza  Modesto Fenu, Giuseppe Cinus, Giovanni Loi e Silvia Cinus sono contrari alle  modifiche alla viabilità del paese, perché  riducono il servizio di trasporto pubblico, utilizzato sia dai lavoratori che dagli studenti

 di Maria Cristiana Ardu

Giunge al termine la diatriba riguardante i trasporti  pubblici tra la comunità monastirese e il Comune. I consiglieri di minoranza Modesto Fenu, Giuseppe Cinus, Giovanni Loi e Silvia Cinus hanno proseguito imperterriti ad affermare il loro “no” alle  modifiche apportate alla viabilità del paese, perchè le considerano causa diretta della riduzione del servizio di trasporto pubblico, utilizzato in modo particolare sia dai lavoratori che dagli studenti.

Come afferma il consigliere Fenu: “È  un esperimento fallito che ha portato rilevanti costi per le casse comunali, incoerente con lo sviluppo  urbano e la struttura viaria del comune di Monastir che ha prodotto impatti estremamente negativi.”

A detta dei consiglieri di minoranza  Monastir  infatti ha ottenuto un peggioramento generale della vivibilità  con conseguente riduzione dell’afflusso al paese e conseguentemente la penalizzazione delle attività produttive. La sentenza decretata dal Tar non risulta altro che essere, a detta dell’opposizione,  “Una sconfitta dei cittadini, lesi nel loro diritto di recarsi agevolmente a lavoro o a scuola”.

Monastir infatti vantava un numero di corse maggiore rispetto ad altri centri in quanto punto nevralgico per il passaggio dei trasporti. L’opposizione tende a precisare che questi diritti sono stati acquisiti nel tempo, grazie a numerose battaglie ed invariate fino all’instaurazione della nuova Giunta. Resta invece sospesa la richiesta di un regolamento per il referendum cittadino, utile certamente a costruire un dibattito costruttivo, atto a dar rilevanza a temi ancora una volta trascurati.

(foto di Ignazio Carboni)

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