Le proposte della Cgil sulla chimica verde in Sardegna
Il segretario generale Cgil Michele Carrus insieme al segretario della Filctem regionale Giacomo Migheli, “Auspica che a stretto giro venga dettagliata, attraverso incontri specifici, la rimodulazione dei progetti da realizzare attraverso gli investimenti già previsti nell’intesa del 2011 e ora riconfermati da Eni”
di Antonio Tore
Questo che segue il Comunicato della Cgil.
“La conferma da parte di Eni sugli investimenti a Porto Torres è un fatto decisamente positivo dopo la fase di stallo nella quale sembrava essersi arenato il progetto innovativo di chimica verde, così come lo è la prospettiva, illustrata oggi nella riunione con il presidente Pigliaru e gli assessori dell’Industria, Ambiente e Lavoro, di stilare un accordo quadro di programma insieme al governo nazionale presumibilmente entro luglio”: è il commento del segretario generale Cgil Michele Carrus che, insieme al segretario della Filctem regionale Giacomo Migheli, auspica che a stretto giro venga dettagliata, attraverso incontri specifici, la rimodulazione dei progetti da realizzare attraverso gli investimenti già previsti nell’intesa del 2011 e ora riconfermati da Eni”. Saranno questi infatti i contenuti dell’accordo di programma che rappresenta “uno strumento ideale per mettere in fila alcuni punti qualificanti del progetto complessivo della filiera innovativa e strategica per la Sardegna e per tutta l’Italia”.
La Cgil chiede in particolare che l’accordo, incentrato prevalentemente sulla cosiddetta Fase 3 del progetto, contenga impegni precisi sulla produzione a Porto Torres del poliestere, prodotto intermedio indispensabile alla realizzazione della filiera, così come su un impianto per la produzione del Mater BI, utile a chiudere a valle il ciclo produttivo. “E’ inoltre necessario – hanno spiegato Carrus e Migheli – che sia formalizzato l’impegno a favorire la verticalizzazione delle produzioni, dalla materia prima fino al prodotto finale, un obiettivo che si può perseguire attraverso l’accordo di programma, che può prevedere il coinvolgimento di privati nella filiera, anche in relazione con il contratto di sviluppo previsto per l’area di crisi complessa”. L’accordo di programma dovrà inoltre prevedere una regia regionale per evitare che sia vincolato da dinamiche e tempistiche nazionali.
Fra le priorità, i ragionamenti sulla filiera agricola, sull’utilizzo dei sottoprodotti, sulle bonifiche, sulle modalità di produzione dell’energia, sia per il funzionamento degli impianti (energia elettrica e vapore), sia per alimentare progetti di ricerca e sviluppo sulle fonti rinnovabili dentro il quadro del Progetto Italia di Eni. E ancora, la Cgil sollecita l’avvio di una confronto sull’impiego delle maestranze in vista dell’apertura dei cantieri. “Sul sito industriale c’è stato fino ad ora un grave problema di governance” – hanno concluso Carrus e Migheli aggiungendo che “finalmente è stato condiviso anche dalla Regione l’obiettivo strategico di sviluppo della chimica verde sollecitato più volte dal sindacato, e che è ora necessario avviare interlocuzioni costanti per arrivare entro luglio alla firma dell’accordo di programma”.