La Sardegna alla prima conferenza sulla banda larga a Modena
L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu è intervenuto alla prima Conferenza nazionale sul piano di diffusione della banda ultralarga organizzata, a Modena, dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del festival “After-futuri digitali”.
di Antonio Tore
L’esponente della Giunta Pigliaru ha illustrato, nel corso di una tavola rotonda, il progetto ormai in fase avanzata per garantire a tutti i sardi il diritto alla piena cittadinanza digitale, “un diritto fondamentale da promuovere e tutelare”.
La Sardegna, che nel tempo ha rotto il suo isolamento con i cavi sottomarini del Consorzio Janna e ha poi creato la rete telematica regionale, è ora impegnata a completare entro il 2020 i lavori per la diffusione della fibra ottica in tutto il territorio con un investimento che ammonta a 143 milioni di euro. L’obiettivo è quello di assicurare connessioni internet ad alta velocità a tutte le abitazioni, i siti pubblici (a partire dalle scuole), le attività produttive e di servizio, nelle aree urbane come nelle zone dell’interno.
“È un intervento di grandi dimensioni -ha sottolineato Spanu- nel quale il fattore tempo risulta essenziale. Per questo siamo impegnati a superare i numerosi ostacoli, specie quelli burocratici, per garantire entro i primi mesi del 2018 la piena operatività dei nuovi servizi di connettività nella maggior parte dei comuni dell’interno, in cui l’intervento dei privati non arriva ed l’istituzione pubblica deve offrire le massime garanzie”.
Spanu ha poi ricordato quanto la banda ultra larga renda competitiva l’isola in vari ambiti.
“E’ anche grazie alla velocità della fibra ottica e alla capacità di calcolo che un progetto come quello di Luna Rossa avrà di nuovo Cagliari come base operativa per sperimentare i modelli per la costruzione del nuovo scafo; ed è grazie alla fibra che il radiotelescopio di San Basilio potrà continuare il suo prezioso lavoro nonostante l’insediamento in un’area dell’interno. Ma è prioritario per la Regione collegare al più presto anche tutte le aree produttive dell’interno e le piccole attività dell’agroalimentare legate all’export e dislocate nelle zone rurali”.
Infine l’assessore degli Affari Generali, per ridurre i tempi di realizzazione delle nuove infrastrutture, ha sollecitato maggiore integrazione e velocità tra i soggetti in campo, a partire da Infratel, e gli enti che devono rilasciare le necessarie autorizzazioni.