La glicemia adesso si misura con l’app con il glucometro impiantabile

Al via la sperimentazione all’Aou di Cagliari. Contini: migliora la qualità di vita dei pazienti. Sorrentino: innovazione al servizio del cittadino

di Antonio Tore

Un sensore sotto pelle che consente di misurare con un’app sullo smartphone la glicemia, una vera svolta in termini di prevenzione e miglioramento della qualità di vita. Una nuova tecnologia che l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, tra le prime in Italia, ha messo a disposizione dei  suoi pazienti del Centro diabetico logico del San Giovanni di Dio. I primi cinque sensori sono stati impiantati oggi con successo.

Il nuovo sistema è  ancora in fase sperimentale ma promette bene, spiega il responsabile del centro diabetologico dell’Aou di Cagliari, Pierpaolo Contini. «Recentemente il progresso tecnologico ha permesso di avere a disposizione nuovi sensori per il monitoraggio della glicemia – dice Contini –  e per noi e i nostri pazienti è davvero un bellissimo giorno». Grande la soddisfazione di Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. «L’Aou – dice Sorrentino – si muove all’insegna dell’innovazione e della qualità sempre al servizio del cittadino. Al Policlinico e al San Giovanni di Dio i nostri pazienti sono al centro di ogni nostra attenzione. Un grande riconoscimento al lavoro del Centro diabetologico di Pierpaolo Contini per quanto ha fatto e continuerà a fare».

Il glucometro impiantabile si chiama CGM Eversense, distribuito dalla Roche,  non ancora in commercio in Italia, è un sensore impiantabile attraverso una piccola incisione orizzontale di circa un centimetro da praticare sul braccio che permette di infilare un tubicino  con il quale si crea una tasca all’interno della quale viene posizionato il sensore che ha per adesso una durata di 90 giorni che presto  diventeranno 180.

Si tratta di un sensore a fluorescenza che fornisce una valutazione più precisa delle glicemie rispetto  agli attuali in commercio. Il sensore comunica con un piccolo trasmettitore  posizionato sul  braccio che  invia i valori delle glicemie   all’app dello smartphone, permettendo in tal modo al paziente il  un controllo glicemico più comodo, immediato e, soprattutto, continuo.

Caratteristica importante e innovativa  è a capacità di emettere delle vibrazioni di durata e numero differenti che segnalano al paziente la tendenza verso la ipoglicemia o la iperglicemia, prima che questa  si verifichi. Consentendo, in tal modo, di intervenire sulla terapia con efficacia: la previsione del andamento delle glicemie costituisce l’ostacolo  maggiore perché costringe il paziente a programmare qualsiasi attività, anche la più banale.

«I sistemi di monitoraggio finora  utilizzati tramite sensori – dice ancora Contini –  sono ugualmente sensibili ed efficaci, ma con una durata decisamente inferiore che rende necessaria una più frequente  sostituzione. Il Servizio di Diabetologia  della Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari è stato scelta come uno dei centri pilota in Sardegna e in Italia per la sperimentazione di questo innovativo strumento per il monitoraggio continuo della glicemia, che rappresenta una svolta importante nella gestione della terapia del paziente diabetico».

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