La Finanziaria regionale 2018 va in aula con 250 milioni in più

I 250 milioni in più interessano il lavoro, sociale, università e agricoltura. Paci: la manovra è importante perchè accompagna la ripresa e sostiene lo sviluppo.
di Antonio Tore

La Finanziaria 2018 può contare su 250 milioni in più rispetto ai 7,7 miliardi di euro iniziali grazie a emendamenti di Giunta e maggioranza. In particolare, ha spiegato l’assessore del Bilancio Raffaele Paci nell’intervento conclusivo della discussione generale in Consiglio regionale, si potenziano gli interventi su Lavoro, Sociale, Università e Agricoltura.

AVANTI CON LE POLITICHE PER FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA – “Una Sardegna in ripresa: così abbiamo chiamato la Finanziaria, perché questa è la realtà e tutti gli indicatori lo dicono. Il Pil nel 2016 è finalmente cresciuto dopo 7 anni di fila in calo, e per il 2017 le stime di Prometeia sono ottime con un aumento stimato del Pil dell’1,3%. Questo non significa che siamo soddisfatti o che tutti i problemi sono risolti – ha sottolineato Paci – significa però che la situazione sta migliorando, che c’è meno disoccupazione e più occupazione e che forti di questi dati dobbiamo continuare con le nostre politiche per far ripartire l’economia dal mutuo alle infrastrutture, dal Patto per la Sardegna alle opere pubbliche. La strada è questa, far ripartire l’economia facendo interventi infrastrutturali, e continueremo a percorrerla. In questa direzione vanno anche i bandi per le imprese, 250 milioni fra 2017 e 2018 che stanno avendo enorme successo, e la programmazione territoriale con i 350 milioni destinati a progetti per far ripartire le zone interne, creando sviluppo e occupazione”.

LAVORAS, IL PIANO PER IL LAVORO – “Abbiamo molte politiche in campo per il lavoro, a cominciare dalla flexicurity. Ma con questo Piano, che mette a disposizione 127 milioni, abbiamo voluto dare risposte a più categorie possibili, confrontandoci con le forze politiche e sindacali”, ha spiegato il vicepresidente della Regione. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta approverà le azioni e gli interventi specifici del Piano. “Vogliamo salvaguardare i livelli occupazionali attraverso politiche di attivazione, conciliazione, incentivi e altre misure di rafforzamento dell’occupabilità. Ci saranno azioni di tutela dei soggetti a rischio di esclusione sociale, cantieri diretti e interventi di sostenibilità occupazionale, rispettando il principio delle pari opportunità di accesso e con meccanismi rotativi per i destinatari”. LavoRas sarà garantito anche per i prossimi due anni, con una dotazione iniziale di 70 milioni per ognuno.

SOCIALE, UNIVERSITÀ, AGRICOLTURA. PIÙ SOLDI AL REIS – “Sul sociale aggiungiamo 24 milioni ai 346 già stanziati, che ci permettono di portare il Reis, reddito di inclusione sociale, da 30 a 45 milioni di euro (importo che arriva a 75 con i 30 milioni della quota nazionale, a fronte di un fabbisogno stimato dai Comuni di 66), e di destinare 5 milioni alle politiche di settore e altri 4 a ulteriori interventi. Il sociale è per noi un settore prioritario, che sosteniamo in modo forte e con tutte le risorse a nostra disposizione”. 17 milioni in più, oltre ai 150 già previsti, vanno all’Università e 20 all’agricoltura per il settore non ovicaprino.

FINANZIARIA APERTA, IL METODO DELLA CONDIVISIONE – Paci ha poi ricordato che la Finanziaria è arrivata in Consiglio non chiusa né blindata, per poter essere integrata. Si prosegue così con il metodo per il quale l’individuazione di alcune priorità deve essere decisa insieme, dalla Giunta, dal Consiglio, dalle istituzioni locali e dai cittadini attraverso le loro rappresentanze sociali ed economiche. “In questo modo la legge finanziaria diventa un momento di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi. Questa è una Finanziaria importante, che interviene in settori nevralgici e che accompagna lo sviluppo”, ha concluso Paci. “Mi auguro che venga votata entro l’anno, obiettivo su cui ci siamo tutti impegnati molto, per dare al più presto ai sardi le risposte che aspettano”.

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