La Brigata Sassari lascia il comando di ”Strade sicure” nella capitale ai Granatieri di Sardegna

Parole di plauso per l’operato dei “Sassarini” sono state pronunciate dal Comandante della Divisione Acqui, Generale Antonio Vittiglio:”Per l’assolvimento della missione assegnata, tanto è stato fatto in questi anni, tanto è stato fatto dalla Brigata Sassari alla guida del Raggruppamento Lazio-Umbria-Abruzzo nella piazza di Roma”

Di Siro Zani

Dopo 3 mesi di intenso lavoro nella Capitale alla guida Raggruppamento “Lazio – Umbria – Abruzzo”, la Brigata Sassari viene avvicendata dalla Brigata Granatieri di Sardegna.
Nel corso di una sobria cerimonia che ha avuto luogo presso la Caserma “Gandin” è avvenuto il passaggio di consegne tra il Comandante della Brigata Sassari, Generale Gian Luca Carai, ed il Comandante della Brigata Granatieri di Sardegna, Generale Paolo Raudino. Parole di plauso per l’operato dei “Sassarini” sono state pronunciate dal Comandante della Divisione Acqui, Generale Antonio Vittiglio, che ha presenziato all’evento: “Per l’assolvimento della missione assegnata, tanto è stato fatto in questi anni, tanto è stato fatto dalla Brigata Sassari alla guida del Raggruppamento Lazio-Umbria-Abruzzo nella piazza di Roma, notoriamente impegnativa. Sono stati raggiunti risultati eccellenti, non affidati al caso, ma alla preparazione e al duro lavoro”.

I circa 2000 uomini e donne dell’Esercito, schierati principalmente nella Capitale e che presidiano quotidianamente circa 170 siti, hanno infatti raggiunto, in questo periodo, risultati decisamente degni di soddisfazione: oltre 30 mila le persone identificate, un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti sequestrate, e, grazie alla sinergia con le Forze di Polizia, una ventina di arresti per diverse tipologie di reato e altrettante denunce a piede libero.
L’operazione Strade Sicure, iniziata nel 2008, vede l’Esercito, quale risorsa a servizio della collettività, impegnato nel contrastare la microcriminalità, in concorso e congiuntamente con le Forze di Polizia, nelle aree densamente popolate in diverse città italiane. Da allora, gli uomini e le donne della Forza Armata sono posti a presidio di siti sensibili, luoghi di culto, monumenti appartenenti al patrimonio artistico e culturale nazionale, ambasciate, porti, aeroporti, stazioni delle ferrovie e della metropolitana.

 

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