INPS: molte novità nel 2017 previste dalla legge di Bilancio

Il 2017 riserva molte novità in materia previdenziale, previste nella Legge di Bilancio 2017

di Antonio Tore

La legge di bilancio 2017 ha introdotto nuove discipline in materia previdenziale che si possono così riassumere:
QUATTORDICESIMA – E’ riconosciuta ai pensionati con almeno 64 anni di età che abbiano un reddito complessivo fino a 1,5 volte il minimo (€ 9.786,86). L’aumento varia da € 101 per coloro che hanno fino a 15 anni di
contributi (18 per gli autonomi), ai 155 per chi ha oltre 25 anni di contribuzione (28 per gli autonomi).
CUMULO CONTRIBUTI – E’ in meccanismo che consente di sommare i contributi versati in diverse gestioni assicurative per conseguire il diritto anche alla pensione anticipata. Il cumulo è gratuito e la pensione si calcola pro quota in base alle regole delle diverse gestioni previdenziali.
Chi ha già richiesto la ricongiunzione onerosa può recedere e passare al cumulo solo se non ha già pagato integralmente la quota per la ricongiunzione. Analoga possibilità viene concessa a chi ha già chiesto la totalizzazione, da cui si può recedere solo se non è stato concluso il relativo procedimento.
APE VOLONTARIA – E’ un anticipo sulla pensione, da restituire quando si matura l’assegno previdenziale ed è erogato in 12 mensilità. Il prestito è finanziato da banche e soggetti finanziari che aderiscono a specifici accordi quadro fra Ministero, ABI (banche) e ANIA (assicurazioni). E’ prevista una copertura assicurativa contro il rischio di premorienza, in base alla quale l’eventuale pensione ai superstiti non subisce decurtazioni. Sono esclusi i professionisti iscritti alle casse previdenziali di categoria. I requisiti richiesti sono: 63 anni di età, 20 anni di contributi. Non è cumulabile con altre pensioni dirette o assegni di invalidità. Importante: si può chiedere l’APE senza cessare l’attività lavorativa.
APE AZIENDALE – Nell’ambito di procedure di ristrutturazione aziendale è previsto un possibile intervento del datore di lavoro oppure degli enti bilaterali, i quali versano un contributo all’INPS (in un’unica soluzione), che comporterà un aumento della pensione, tale da ridurre o azzerare l’importo delle rate di restituzione. Per il resto, le caratteristiche sono identiche a quelle dell’APE volontario.
APE SOCIALE – Indennità erogata dall’INPS fino alla maturazione della pensione e finanziata dallo Stato e non comporta alcuna restituzione. Bisogna avere 63 anni di età, 30 anni di contributi e rientrare in una delle categorie identificate dal provvedimento.:
LAVORATORI PRECOCI –Coloro che hanno almeno un anno di contributi al compimento dei 19 anni di età, potranno avere la pensione anticipata con 41 anni di contributi a patto che si rientri anche in una delle quattro categorie previste per l’accesso all’APE sociale.
OPZIONE DONNA – Estesa alle lavoratrici che al 31 dicembre 2015 avevano 57 o 58 anni, rispettivamente per lavoratrici dipendenti e autonome. E’ necessario, comunque, avere almeno 35 anni di contributi, oltre all’età anagrafica (che dal 2016 è di 57 anni e sette mesi per le dipendenti e 58 anni e sette mesi per le autonome.

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