Industria e Ambiente: Piras e Spano a Ottana
Maria Grazia Piras e Donatella Spano, assessore dell’Industria e Ambiente hanno partecipato in rappresentanza della Giunta regionale alla manifestazione pubblica “Mai più divisi”, convocata a Ottana.
di Annalisa Pirastu
Nel dibattito a Ottana, l’assessora dell’Industria ha illustrato la delibera approvata sull’istanza di riconoscimento di area di crisi complessa per quanto riguarda la zona di Ottana.
È stato evidenziato che si tratta di un momento di sintesi e condivisione con i rappresentanti istituzionali del territorio, i sindaci, i sindacati, le forze economiche e sociali.
Il provvedimento fa parte parte percorso che la Giunta ha programmato per Ottana e per il nuorese : da Lavoras alle opere pubbliche, dalla programmazione territoriale al Piano di rilancio del nuorese, Iscol@ videosorveglianza nei Comuni.
Non può esserci sviluppo senza industria e i rappresentanti dell’esecutivo hanno ribadito la disponibilità della Regione, qualora si verifichino le condizioni di investimento, a proseguire su questa strada e a sostenere gli imprenditori che desiderino rilanciare le produzioni manifatturiere esistenti nell’area di Ottana oltre a nuove iniziative.
Nel dossier inviato al MISE, la Giunta ha puntato molto sui nuovi investimenti delle imprese dell’area industriale, vedendole come un esempio di successo per altre iniziative.
La Regione è disponibile insieme a MISE e Invitalia ad attivare un’azione di scouting e di animazione sul territorio. È stato inoltre ricordato che l’area di crisi non basta ma bisogna insistere sugli investimenti pubblici già programmati e sugli interventi che combattono il disagio sociale.
Le aree industriali, dovranno essere bonificate totalmente per renderle appetibili agli investimenti. Spano ha ricordato che la Giunta perseguirà chi inquina esigendo i pagamenti per bonificare.
Prosegue intanto la messa in sicurezza delle aree interessate alla riconversione industriale.
E’ stato sottolineato lo sforzo finanziario regionale per attuare il Piano amianto che è costato 45 milioni di euro, a cui se ne sono aggiunti altri 10 con l’ultima finanziaria.