Guerriglia urbana  a Sassari prima dell’incontro amichevole Sorso-Cagliari

Lai (Pd), interrogazione a Minniti: “Niente a che fare con il calcio, chiarire se fatto tutto per prevenire violenze”, Ganau: “Quanto accaduto a Sassari in queste ore colpisce e lascia tutti sgomenti”

redazione

Lascia tutti sgomenti la guerriglia urbana scoppiata a Sassari prima dell’incontro amichevole Sorso-Cagliari.  Difficile dire al momento  se tutto fosse intenzionalmente studiato o se  invece si tratti di un fatto accidentale poi degenerato. Rimane in tutti  casi un fatto grave che dei tifosi di due squadre che niente  hanno in comune  si misurino stupidamente in una guerriglia che nulla ha a che fare con lo sport.

Cosa ancora più grave e che sembra siano stati coinvolti dei cittadini sassaresi forse solo passanti,  che nulla avevano che fare con la tifoseria.    Bisogna appurare come siano andati i fatti  che però potevano essere previsti perché  spesso succedono queste aggressioni senza un vero motivo  e che non hanno nessuna giustificazione se non nella idiozia di alcuni facinorosi di cui l’identità e l’appartenenza  deve venire subito alla luce.

Presa di posizione chiara del Senatore sassarese  Silvio Lai che manda subito un’interrogazione al Ministro  Minniti e che scrive quanto segue:  “Le richieste contenute nell’interrogazione sono nette: chi sono le persone coinvolte e se siano state identificate, se si tratta di persone già segnalate per episodi violenti e di guerriglia urbana, come sia possibile che fossero lecitamente trasportate mazze e strumenti di offesa in autobus anche se non di linea, se sia stato effettuato un controllo alla partenza, quali siano state le persone e i mezzi a controllo dei pullman in arrivo da Cagliari, quali controlli nel tragitto di spostamento verso la stazione. Insomma cosa non ha funzionato nella gestione dell’ordine pubblico?

Il numero del personale delle forze dell’ordine era adeguato? In definitiva: è stato fatto tutto il possibile ed ogni sforzo per prevenire i disordini e i fatti di violenza accaduti, fatti che non hanno niente a che vedere con il calcio”. Cosi il senatore Silvio Lai che ha annunciato un’interrogazione urgente sugli incidenti che hanno paralizzato la città e la zona della stazione di Sassari per qualche ora nella giornata di sabato, causando feriti e danni.

“Episodi come questi non hanno niente a che fare con il calcio e lo sport, né i protagonisti possono essere chiamati tifosi. Ma qualcosa evidentemente non ha funzionato se circa 200 persone possono essere arrivate a Sassari in occasione di un evento sportivo, attrezzate, a quanto si rileva dalle notizie apprese, di strumenti di aggressione, sbarre e mazze di ferro con le quali hanno percorso un tratto di strada di qualche km dentro la città, da via padre Zirano stazione dei pullman e la stazione ferroviaria, spaventando e aggredendo cittadini malcapitati”, prosegue il senatore dem. – sino agli incidenti davanti alla stazione”.

“Sassari non ha vissuto da anni situazioni di questo genere e occorre chiarire ai cittadini e all’opinione pubblica le responsabilità, sia che siano omissioni o sottovalutazioni, assicurando i violenti all’impossibilità di farlo nuovamente. Per questo motivo chiediamo anche se i responsabili siano stati identificati, sia per impedire loro di poter compiere in futuro atti di questo tipo, sia anche per verificare se tra di loro ci fossero persone già destinatarie di provvedimenti di Daspo.”

 Il presidente del Consiglio regionale sardo, Gianfranco  Ganau, anche lui sassarese, sulla Guerriglia urbana a Sassari tra tifosi, scrive che “È opportuno che vanga fatta subito chiarezza sulle responsabilità” e sottolinea: “Quanto accaduto a Sassari in queste ore colpisce e lascia tutti sgomenti.   Appare incredibile che sia stato consentito a circa duecento tifosi del Cagliari di attraversare l’isola su mezzi pubblici armati di bastoni, spranghe, bombe carta e fumogeni e di consentire a questi di agire indisturbati, aggredendo cittadini inermi e realizzando gravissimi atti vandalici. E’ opportuno che venga fatta subito chiarezza sull’accaduto – conclude il presidente del Consiglio – affinché vengano individuati al più presto i responsabili e si colga l’occasione per riflettere sull’adeguatezza delle misure preventive applicate.”

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