Ganau firma per il Referendum insularità promosso dai Riformatori

Gianfranco Ganau  presidente del Consiglio regionale: “Uno strumento utile per il riconoscimento pieno di una condizione che garantisce ai sardi pari dignità ”

redazione

«Firmo convintamente per questo referendum, consapevole dell’importanza che ha questo strumento di partecipazione popolare, utile per raggiungere il pieno riconoscimento di una condizione che nei fatti limita tutti i sardi, e superare quindi l’handicap che deriva dall’essere isola per garantire alla Sardegna pari dignità e gli stessi diritti delI’Italia e degli altri paesi europei».

 Così il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau che questo pomeriggio ha firmato per sostenere il referendum promosso dai Riformatori sardi che punta a far inserire nella Costituzione il principio di insularità per la Sardegna, raggiungendo i banchetti allestiti a Sassari in via Roma dai rappresentanti del gruppo dirigente cittadino del partito, Vincenzo Corrias, Michele Solinas e Michele Saba.

 «Ho scelto di firmare per questo referendum ha sottolineato il presidente Ganau – anche sulla base di quanto deciso dal Consiglio regionale che nella Consulta corso sarda si è espresso unanimemente sul tema, approvando la delibera sul riconoscimento della condizione di insularità, in attuazione dell’art. 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, attribuendo quindi grande valenza al riconoscimento di questa condizione da parte degli Stati nazionali e degli organi di governo dell’Unione europea. Una condizione che se riconosciuta – ha aggiunto ancora – ci consentirà di superare le attuali difficoltà per esempio riguardo al trasporto aereo sulla garanzia di una continuità territoriale, laddove le regole degli aiuti di Stato vengono superate, di attivare politiche specifiche per garantire pari dignità ai sardi sulla disponibilità di servizi pubblici e privati, sull’approvvigionamento, in particolare energetico, non dimenticando la salvaguardia e la valorizzazione degli elementi costitutivi della nostra specialità, come la lingua, che giustificano ulteriormente la necessità di prevedere a nostro favore un regime differenziato. Credo che questo referendum – ha concluso Ganau – possa rappresentare uno strumento unitario del popolo sardo per un confronto ancora più elevato sui temi dell’autonomia della nostra Regione».

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