Gadoni: recupero delle ex miniere per lo sviluppo  delle zone interne

Lo ha detto a Gadoni l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha partecipato a un convegno dal titolo ‘Funtana Raminosa: una miniera di opportunità’, organizzato in occasione di Prendas De Jerru, manifestazione che si svolge oggi e domani nell’ambito di Autunno in Barbagia

 Redazione

“Per contrastare lo spopolamento delle zone interne e creare nuove occasioni di sviluppo, occorre intervenire su più fronti. Uno di questi è sicuramente il recupero e la valorizzazione in chiave turistica delle ex miniere. La Giunta ha già avviato iniziative rilevanti in tal senso, con la cessione di numerosi beni ex minerari alle amministrazioni comunali per consentirne un riutilizzo produttivo, grazie alla creazione di percorsi turistico-museali e conseguente rilancio delle attività imprenditoriali delle aree interessate. È una strada che stiamo già percorrendo, non solo nel Sulcis Iglesiente ma anche nel nuorese e nella Sardegna Centrale”.

Lo ha detto a Gadoni l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha partecipato a un convegno dal titolo ‘Funtana Raminosa: una miniera di opportunità’, organizzato in occasione di Prendas De Jerru, manifestazione che si svolge oggi e domani nell’ambito di Autunno in Barbagia. All’incontro, oltre all’assessora Piras, erano presenti il sindaco di Gadoni, Francesco Peddio, il presidente di Confindustria Sardegna Centrale, Roberto Bornioli, il commissario del Parco Geominerario,

Tarcisio Agus e il consigliere regionale Antonio Gaia. A Gadoni la storia del paese è intrecciata con quella dell’ex miniera di Funtana Raminosa, in attività fin dal periodo prenuragico. La Regione sta portando avanti le procedure per la chiusura definitiva del sito e il passaggio dei beni ex minerari al Comune: la pratica si dovrebbe concludere entro tre mesi. “Il ruolo delle miniere non è più quello del passato, occorre far crescere nuove attività economiche legando il fascino dei siti e dell’ambiente in cui si trovano all’attrattività turistica. Abbiamo un patrimonio inestimabile – ha detto l’assessora Piras – oltre 170 siti sparsi in tutta l’Isola.

La maggior parte può essere rilanciata, creando sinergie tra i diversi territori e azioni mirate di marketing anche per la valorizzazione dei prodotti dell’agroalimentare. Servono progetti e azioni di programmazione da parte delle amministrazioni locali: la Regione è disponibile a sostenerli, non solo economicamente. Il nostro obiettivo è replicare in altre zone della Sardegna, per esempio Gadoni e l’ex miniera di Funtana Raminosa, quanto già accade nell’Iglesiente, dove a Buggerru e Iglesias, che ospitano i siti di Porto Flavia e Galleria Henry, ogni anno transitano decine di migliaia di visitatori.

Tutto ciò si traduce in ricadute enormi per l’economia dei paesi e di interi territori dando la possibilità di innescare processi di sviluppo virtuosi, con la creazione di imprese legate al commercio, al turismo e alla ristorazione. Per quanto riguarda Gadoni – ha sottolineato ancora l’assessora – nei primi mesi del 2018 contiamo di dare una risposta definitiva al Comune che ha presentato il Piano di utilizzo dell’ex miniera di Funtana Raminosa”.

Nel corso del suo intervento, l’assessora Piras ha inoltre ricordato l’impegno svolto da IGEA, la società in house della Regione che si occupa della gestione e della messa in sicurezza delle miniere, che dopo anni di difficoltà è ora pienamente operativa anche sul fronte delle bonifiche. “Aver rimesso in bonis IGEA – ha detto Piras – ci ha permesso di programmare anche il futuro dei siti minerari per un rilancio di quei territori dove per decenni le attività estrattive sono state sinonimo di occupazione e sviluppo economico”.

 

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