Furto provette di Dna di sardi. 21 indagati tra cui molti nomi eccellenti
Si sono chiuse le indagini sul furto delle provette di DNA dal parco Genos, di Perdasdefogu. Dopo due anni di accertamenti la Procura di Lanusei ha chiuso le indagini.
di Annalisa Pirastu
Le accuse per 21 persone sono di furto, peculato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, illecita trattazione di dati sensibili.
La vicenda è cominciata appunto due anni fa quando si era scoperta la sottrazione di 25mila provette su un totale di 230mila, conservate nel parco Genos, a Perdasdefogu. Le provette contenevano il sangue di14mila Ogliastrini.
La ricerca, che si serviva del Dna dei volontari, verteva sullo studio di questo ceppo di popolazione tra le più longeve al mondo, oltre ad attuare una ricerca sulle malattie ereditarie.
Alcuni dei nomi degli indagati sono eccellenti.
Spicca tra gli altri il nome del professor Mario Pirastu, che in qualità di presidente del Cda di Genos pare si sia impossessato delle provette insieme alla sua collaboratrice Simona Vaccargiu.
La giustificazione del gesto del genetista sarebbe stata che fosse necessario inviare le provette a Cagliari per indagare a scopo scientifico.
Mario Pirastu faceva parte del progetto di studio del Dna dal 2000. Renato Soru infatti aveva fondato, allo scopo di indagare a livello scientifico su longevità e malattie genetiche, la società Shard. Dna che si sarebbe occupata delle ricerche. Shard.Dna è poi fallita ed è passata nelle mani dell’inglese Tiziana Life, per 250mila euro.
Altro nome eccellente che rischia la richiesta di rinvio a giudizio è il prof. Maurizio Fossarelli. Il professore, primario della clinica oculistica del San Giovanni di Dio di Cagliari, custodiva le provette nella clinica oculistica.
Il presidente e i consiglieri di amministrazione di Genos, Valter Vittorio Mura, Maurizio Caddeo, Franco Tegas, Mariano Carta, Piergiorgio Lorrai e Ercole Perione sarebbero tutti a rischio di rinvio a giudizio.
A loro si aggiungerebbero: l’amministratore unico di Longevia Tiziano Lazzaretti, i presidenti e i consiglieri di Shar.Dna Barbara Angelini, Alessandro Longo, Gianluca Roberto Santoro, Maurizia Squinzi Mario Valsecchi e Gian Luigi Galletta.
Dopo i sequestri operati al Cnr di Sassari nel gennaio 2018, sono stati indagati anche i presidenti pro tempore del Cnr Luciano Maiani, Francesco Profumo e Massimo Inguscio, il direttore dell’Irgb del Cnr di Cagliari Francesco Cucca e il curatore fallimentare della Shar.Dna Renato Macciotta.
Rimangono 20 giorni di tempo per depositare memorie e documenti prima delle decisioni del pm. Gli scenari che si potrebbero presentare sono presumibilmente solo due : richiesta di processo o archiviazione.