“Economia e Turismo. La Sardegna e i suoi competitor”: Convegno della CNA a Cagliari
Ancora anni record per il turismo sardo. 2017 in crescita, si stimano poco meno di 3 milioni di arrivi. 1,5 miliardi il valore aggiunto. Le imprese turistiche sono l’11% sul totale, 7% l’occupazione generata
di Antonio Tore
L’industria del turismo – una delle poche realtà in grado di sostenere davvero l’economia sarda e creare occupazione in questo prolungato periodo di estenuante congiuntura negativa – è stata al centro dell’Assemblea regionale della CNA Sardegna che si è tenuta a Cagliari con la partecipazione di circa 160 delegati provenienti da tutta l’isola, espressione delle sette associazioni provinciali e delle unioni di mestiere della confederazione artigiana.
Erano presenti l’Assessore al Turismo della Regione Sardegna, Barbara Argiolas; l’Assessore alle Attività Produttive e Turismo del Comune di Cagliari, Marzia Cilloccu; il Sindaco di Alghero, Mario Bruno; il Presidente Nazionale della Cna, Daniele Vaccarino; il Presidente Regionale della Cna, PierPaolo Piras; il Segretario regionale della Cna Francesco Porcu e Antonio Mura della Direzione del Cresme.
Prima del congresso è stata presentata una dettagliata ricerca dal titolo “Economia e Turismo: modelli a confronto. La Sardegna e i suoi competitor” con cui la CNA ha inteso offrire un contributo di riflessione sul turismo nella nostra regione, guardando agli scenari di sviluppo, alle aree strategiche, alle potenzialità e criticità del settore, descrivendone lo stato attuale e comparandolo con altre realtà nazionali e internazionali (Baleari, Corsica, Creta, Cipro, Algarve, Croazia, Malta) che competono con noi per intercettare la domanda turistica nel sud Europa.
L’Isola risulta essere prima in Italia per carattere di stagionalità, in quanto le strutture ricettive lavorano a pieno regime per 60 giorni l’anno, contro i 138 delle Baleari e i 210 di Malta. Altro aspetto che caratterizza il comparto in Sardegna è la presenza del fenomeno del sommerso: 100 mila le case vacanza, che offrono 313 mila posti letto. Un’offerta 1,5 volte superiore a quella delle strutture ufficiali; nel 2015 sono state stimate in 9,5 milioni le presenze negli alloggi non ufficiali.
L’offerta ricettiva ufficiale risulta adeguata in termini quantitativi, rispetto ai competitor nazionali ed internazionali, al livello di Creta o Algave, che però registrano il doppio di presenze annue della Sardegna. Se il sistema Sardegna operasse in termini di performance come le migliori regioni italiane, senza modificare l’offerta ricettiva attuale, potrebbe incrementare flussi turistici e valore aggiunto del 40%.
Il 2017 e il 2018 saranno ancora anni da record per il turismo in Sardegna. Alla fine dell’anno dovrebbero arrivare nell’isola poco meno di 3 milioni di turisti (circa il 37% in più rispetto al 2013), oltre la metà stranieri. Nel biennio 2017/2018 sono attesi 2,9 milioni di stranieri. A questi deve essere aggiunto chi anche quest’anno sarà ospitato in una delle oltre 100 mila case vacanze esistenti nell’isola, per arrivare ad un totale di 6 milioni di arrivi e circa 24 milioni di presenze.
“Serve – hanno dichiarato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu – un nuovo modello di sviluppo turistico. La sfida dei prossimi anni si chiama “stagionalità e diversificazione dell’offerta. Dobbiamo affrancarci da un’immagine e da un modello quasi esclusivamente incentrato sul sole, sul mare e sullo sfruttamento delle risorse costiere”.
Il Sindaco di Alghero, Mario Bruno, ha evidenziato il lavoro fatto dall’Amministrazione comunale in termini di recupero di vecchi stabili adibiti ad uso esclusivo dei cittadini come luoghi di condivisione culturale e storica. “Dato per scontato il successo della presenza dei turisti nei mesi estivi, occorrerebbe – ha detto Bruno – costruire maggiori sinergie con l’Amministrazione Regionale, anche per incentivare le presenze di coloro che hanno maggiori disponibilità economiche, i quali, quindi, alloggiano in alberghi a 5 stelle”.
L’Assessore Cilloccu, parlando della propria esperienza di amministratore nel Comune di Cagliari, ha esposto di come la linea politica dell’amministrazione sia quella di fare di Cagliari una eccellenza nel campo non solo turistico in senso ampio, ma anche in ambito culturale, valorizzando il patrimonio presente in città. “Il fatto che durante grosse manifestazioni (tipo la festa di sant’Efisio) il sistema dell’accoglienza abbia realizzato il tutto esaurito, significa che la città ha imboccato la strada giusta”.
Barbara Argiolas ha, infine, posto in evidenza come la Regione sia impegnata, “anche dal punto di vista finanziario, nel predisporre progetti che possano immaginare il futuro e che possano costruire un modello di sviluppo turistico durevole, di qualità, diffuso e integrato, che sappia promuovere il benessere economico e sociale dei nostri territori, senza limitare l’idea turistica alle coste e al mare, ma anche e soprattutto alle loclaità dell’interno, nel rispetto delle specificità”.
In tutto questo – ha concluso la Argiolas – ciascuno degli operatori deve fare la propria parte, quindi non solo gli albergatori, ma anche i produttori di specialità della Sardegna dovranno impegnarsi a rivedere le proprie modalità di proporsi (dal punto di vista non solo qualitativo, ma anche uniformarsi, per quanto possibile ai prezzi di mercato della grande distribuzione).”
Nel pomeriggio, l’assemblea ha proceduto alla elezione degli organismi rappresentativi regionale. Sono stati confermati in qualità di Presidente Regionale Pierpaolo Piras e il Segretario Regionale Francesco Porcu. Sono stati eletti nella Direzione Gabriella Caria, Luigi Tomasi, Francesco Olmetto, Vincenzo Chitarra, Patrizio Mughetti e Claudio Casti