“Dentro la partita”: Atalanta-Cagliari 2-0
Tante assenze falcidiano ancora la squadra di Rastelli, ma il Cagliari ha quasi chinato la testa nel primo tempo davanti all’Atalanta, squadra non certo superiore alla compagine di rossoblù
di Sergio Atzeni
Il tema della partita potrebbe essere le tante assenze che falcidiano ancora la squadra di Rastelli. Nessuna compagine può infatti rinunziare a giocatori del calibro di Farias, Joao Pedro, Sau, Melchiorri, tanto per fare qualche nome. Persino Borriello sembra essere entrato in campo con grossi problemi fisici.
Fatte questa precisazioni non si può capire come mai il Cagliari abbia quasi chinato la testa nel primo tempo davanti all’Atalanta che pur essendo dinamica e maestra nel pressing non è certo il Real Madrid.
I rossoblu anche questa volta sono apparsi rinunciatari e hanno subito gli attacchi di giocatori pieni di buona volontà e di qualche colpo di fortuna come gli atalantini. Proprio quella difesa ballerina che tutti conosciamo ha consegnato anche questa volta la chiave della nostra porta permettendo a Gomez di segnare una rete in comoda solitudine in piena area. Poi certo la fortuna non arride sicuramente al Cagliari perché il secondo goal di Gomez è la “rete dell’anno”, con un diagonale all’incrocio dei pali, tirato c on maestria d’accordo, ma con tanta e tanta fortuna che lo ha sospinto nel sacco.
Poi il secondo tempo nel quale il Cagliari ha tentato di combinare qualcosa ma senza un tiro nella porta avversaria. Il solito Cagliari da trasferta rinunciatario e confusionario quindi con grandi falle da Titanic in difesa che soccombe anche con squadre fortunate e piene di buona volontà, ma niente di più. C’è il sospetto che manchino le idee e un modulo di gioco semplice e leggibile che dovrebbe adottare una squadra di serie A.
Unica nota positiva: il rientro di Ionita dopo il grave infortunio e l’esordio di Serra una giovane promessa di 20 anni.