Nuovo contratto per le aziende, dell’alimentazione, panificazione e pubblici esercizi

In Sardegna interessa 1.500 imprese e 4 mila addetti. Nel rinnovo si applica anche alle di somministrazione pasti e bevande e ristoranti, bar, tavole calde

di Alessio Atzeni

Nuovo contratto nazionale di lavoro per le imprese dell’alimentazione-panificazione. L’accordo è stato sottoscritto a Roma da Confartigianato Alimentazione, insieme alle altre Organizzazioni Artigiane, con le sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil.

Si applicherà ai dipendenti delle imprese artigiane, delle imprese non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti del settore alimentare, e ai dipendenti delle imprese della panificazione fino a 249 dipendenti. In Sardegna interessa circa 1.500 imprese e più di 4 mila lavoratori dipendenti.

Il nuovo contratto – commenta Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – fa un significativo passo in avanti nella direzione di consentire alle imprese del settore il migliore collocamento delle risorse umane e di rispondere di più e meglio alle nuove esigenze dei consumatori”. “Inoltre – prosegue il Segretario – consente di rappresentare di più e meglio la straordinaria varietà delle imprese italiane del settore alimentare, da quelle tradizionali fino alle attività più specifiche”.

Nel rinnovo viene estesa l’applicabilità del contratto alle imprese che svolgono somministrazione di pasti e bevande in attività di ristorazione, vale a dire i pubblici esercizi quali ristoranti, bar,
tavole calde, ecc.
Per quanto riguarda la parte economica, è stato definito un aumento salariale medio pari a 55 euro per i dipendenti delle imprese alimentari artigiane. L’accordo fornisce alle imprese alimentari
artigiane e alle piccole e medie imprese del settore, strumenti contrattuali innovativi, in primis introducendo una nuova tipologia di contratto di lavoro finalizzata al reinserimento lavorativo di alcune specifiche categorie di persone: disoccupati o lavoratori in sospensione di lavoro, coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio di istruzione secondaria superiore, persone prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi potranno accedere ad un contratto che ne potenzia l’occupabilità.

L’accordo di rinnovo ribadisce quanto sia importante che le imprese del settore aderiscano agli Enti Bilaterali dell’Artigianato, in Sardegna l’EBAS (Ente Bilaterale dell’Artigianato della Sardegna), anche alla luce della più recente normativa che affida a questi enti l’erogazione degli ammortizzatori sociali in caso di crisi aziendale.

Quella dell’alimentazione – sottolinea il Segretario di Confartigianato – è un’attività che necessita di creatività gusto, competenza che non sono assimilabili alla routine dei precotti e che non è diversa in quanto a spirito ed a capacità di innovazione a quella dei maestri pasticceri. In Sardegna il settore è in crescita è oggi si rinnovano le relazioni industriali, si rilanciano bilateralità e formazione, consolidando nel contempo la parte salariale; in tema di mercato del lavoro si sperimenta poi il contratto di reinserimento a favore di categorie svantaggiate”.

“In ogni caso – conclude Mameli – è un grande risultato un rinnovo di spessore e di prospettiva che assicura un importante passo in avanti per le tante imprese sarde e loro dipendenti alimentare”.

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