Colonie penali agricole in Sardegna per uno sviluppo sostenibile

Inizia dalle tre  colonie penali agricole esistenti in Sardegna, Is Arenas, Mamone e Isili,  il progetto del ministero della Giustizia che punta a uno scambio di esperienze tra le carceri e la società che puntano alla formazione

di Antonio Tore

Inizia dalle tre  colonie penali agricole esistenti in Sardegna, Is Arenas, Mamone e Isili,  il progetto del ministero della Giustizia che punta ad un maggiore scambio di esperienze tra le carceri e la società con progetti che puntano alla formazione professionale dei detenuti con specifico riferimento alla valorizzazione dell’ambiente custodito nelle aree delimitate.

E’ stato presentato a Is Arenas  il progetto “Liberamente”, curato dall’ente di formazione Ifold e finanziato dalla Regione con fondi europei, destinato a giovani disoccupati fino a 35 anni per la formazione di figure professionali del settore turistico con particolare specializzazione per le aree delle colonie penali ormai dismesse (Asinara, Castiadas, San Bartolomeo, Tramariglio) o ancora attive come appunto Mamone, Isili e Is Arenas.

“L’obiettivo – spiega Marta Cadinu, referente del progetto – è quello di creare nuovo sviluppo sostenibile che combini la professionalità delle persone che formiamo con la valorizzazione di questi luoghi, che comprendono, ad esempio, 2700 ettari di bosco e macchia mediterranea sulla costa di Arbus “.

Partner del programma sono, come detto, l’Amministrazione penitenziaria e le colonie penali. Il progetto coinvolge infatti anche i detenuti a fine pena che vogliono imparare come si crea un’impresa.

Un patrimonio storico e ambientale unico che si apre all’esterno.

 

 

 

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