Ciao Gianfranco…
Un caro e affettuoso saluto all’amico Gianfranco Scalas, nativo di Assemini Generale dell’Esercito in pensione, leader di Fortza Paris e conoscitore delle tradizione sarde, che per diversi anni è stato il responsabile della comunicazione dell’Esercito
Voglio ricordare Gianfranco con una importante citazione tratta dall’ultimo dei vari importanti riconoscimenti da lui ricevuti dalla Repubblica italiana:
Scalas Ten. Col. Gianfranco
- Croce d’argento al merito dell’Esercito
- Data del conferimento: 28/04/2006
- motivazione:“Capo della cellula pubblica informazione dell’ITALIAN JOINT TASK FORCE IRAQ, nell’ambito dell’operazione “ANTICA BABILONIA”, evidenziava una profonda e consolidata esperienza nel settore dell’informazione e una spiccata capacità di concepire, impostare e gestire, in maniera efficacissima e pienamente rispondente alle esigenze della Forza Armata, i rapporti con i rappresentanti dei mass-media nazionali ed esteri. Grazie alla sua sensibilità e alla sua elevatissima professionalità, individuava sempre e tempestivamente le modalità e i momenti per esaltare, attraverso i reportage dei media, l’impegno e i positivi risultati delle molteplici e variegate attività condotte da tutti i reparti presenti nel contingente, garantendo nel contempo un eccezionale ritorno d’immagine per le forze armate italiane. In occasione del proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003, nonostante fosse colpito in prima persona per la morte di due dei suoi stretti collaboratori e il ferimento di altri due, organizzava e gestiva un evento mediatico di tale portata con autorevolezza, lucido raziocinio e straordinaria concretezza mediante una serie di attività connesse con i mezzi di informazione locali, italiani e stranieri, dimostrando in ogni circostanza piena padronanza, maturità di pensiero e serenità di giudizio e mettendo in luce – anche nella tragedia – il comportamento del personale dell’esercito efficiente, leale, dignitoso, ma nello stesso tempo fermo e deciso a continuare ad assolvere pienamente la missione. Magnifica figura di ufficiale e di soldato che, animato da profondo amore per l’istituzione, ha consentito, con eccezionali capacità realizzatrici, impegno elevatissimo e senza alcun limite di orario, di elevare l’immagine del contingente militare italiano nel contesto nazionale e internazionale”. An Nasiriyah (Iraq), 29 gennaio 2004.
Aggiungo solo che per una decina di giorni nel dicembre del 2003 sono stato ospitato come giornalista dalla Brigata Sassari, dove Gianfranco ricopriva il ruolo di Responsabile delle comunicazione, insieme a altri giornalisti sardi e delle testate nazionali, fra cui anche Monica Maggioni, Con loro abbiamo partecipato a numerose missioni e vissuto dei momenti molto particolari e significativi. Per l’occasione ho anche partecipato a iniziative umanitarie e a posti di blocco, operazioni di sicurezza e monitoraggio, incontrando dei bravi e coraggiosi militari che nella stragrande maggioranza e paradossalmente avevano tutti a cuore solo una causa: la pace.
Infatti a loro ho dedicato un lavoro chiamato: Militari di pace, nel quale superando i luoghi comuni e forte delle esperienze maturate ho cercato di entrare nello spirito più profondo dei militari che, prima di tutto, sono degli esseri umani, con paure, desideri, timori e speranze
Fra i tanti voglio citare solo un caso. Un giovane medico militare di Bonorva che pur di garantire un’assistenza periodica alle varie comunità locali sparse nell’area desertica di Nassirya, quasi ogni giorno percorreva su di una Jeep militare kilometri di strada con una scorta di soli due militari armati.
Alla mia domanda: Chi te lo fa fare e perché lo fai? Lui , dopo qualche istante e guardandomi negli occhi, mi rispose con questa parole: Se non lo faccio io chi lo può fare!
Penso che queste poche parole dicano tanto…
Ciao Gianfranco e grazie per tutto quello che hai fatto e anche per avermi permesso di vivere questa importate esperienza che ha segnato la mia vita professionale e umana.