Cgil: la maggioranza in Regione incespica per riforme lente e non condivise

Affondo del segretario regionale del sindacato. Analisi della situazione e proposte per superare i risultati insoddisfacenti

di Antonio Tore

“Su lavoro, trasporti e urbanistica la maggioranza incespica e rischia di invalidare anche i risultati ottenuti su altri fronti, comprese le riforme, che camminano lente perché non c’è condivisione delle scelte”: è il commento della Cgil su alcuni dei punti cruciali che caratterizzano l’azione politica della Giunta e della sua maggioranza.

L’analisi della situazione e le proposte per superarla nell’editoriale del giornale della Cgil a firma del segretario generale Michele Carrus, che sottolinea i risultati insoddisfacenti sul fronte della mobilità e i rischi legati agli incrementi indifferenziati di volumetrie alberghiere nella fascia di rispetto e agli ampi margini di discrezionalità autorizzativa che sembrano intravedersi nel testo della Giunta. Fra i nodi critici il tema del lavoro, “che richiede un’idea forte di sviluppo, una  politica per l’occupazione basata sulla programmazione unitaria ma dotata di consistenti risorse tratte dalla massa manovrabile del bilancio regionale”.

Da qui l’affondo: “Vogliamo verificare in concreto se questa Giunta e questa maggioranza, dopo gli aggiustamenti in corsa di fine legislatura, intendano cambiare metodo nel rapporto col sindacato e assumere queste priorità oppure no”.

Dopo aver richiamato l’attenzione sui primi riscontri positivi su Iscol@, l’avvio del Reis, i  piani territoriali di sviluppo e i progetti nel settore aerospaziale avanzati da Avio e dal Dass nel Sarrabus, il segretario Cgil  critica “la debolezza di visione complessiva sul tema della mobilità e l’assenza del Piano regionale dei Trasporti”.

Secondo Carrus “si sono subordinate a interpretazioni rigide dei vincoli comunitari le scelte sugli incentivi alle rotte internazionali e sugli oneri di servizio per la continuità aerea, limitandola alle sole Roma e Milano”.

Da qui la proposta già avanzata da tempo: “Un modello che integri Ct1 e Ct2 all’interno della stessa gara internazionale, offrendo ai vettori la possibilità di aggiudicarsi le due rotte principali ma vincolandole all’offerta garantita di almeno altre due destinazioni, una nazionale e una internazionale, con tariffe e frequenze stabilite entro certi margini di variazione”. La Cgil chiede quindi al nuovo Assessore dei Trasporti Careddu di avviare quanto prima un confronto complessivo con le parti sociali.

Sull’urbanistica poi, il segretario scrive che “non guardiamo con favore a un incremento indifferenziato di volumetrie alberghiere “premiali” nella fascia di rispetto, perché andrebbero vincolate alla realizzazione dei servizi indispensabili e a contestuali miglioramenti energetici e architettonici”. E ancora, secondo la Cgil “i progetti turistici di grande interesse economico e sociale devono stare dentro la programmazione urbanistica degli Enti locali, nel rispetto del Piano Paesistico e senza gli ampi margini di discrezionalità autorizzativa”.

Il ragionamento affronta anche il metodo, perché “le possibili convergenze sugli interessi generali devono passare attraverso la pratica del confronto preliminare su obiettivi e metodi, in piena trasparenza: le riforme trovano spazi di attuazione quando sanno coinvolgere i diversi soggetti e le diverse rappresentanze, cercando le sintesi opportune, altrimenti trovano ostacoli, personalismi e interessi contrapposti, oppure estenuanti ritardi che vanificano anche i più buoni propositi, come è accaduto per la sanità”.

Ancora una volta il sindacato boccia le politiche per il lavoro e chiede un tavolo di coordinamento inter-assessoriale presso la Presidenza, “a supporto di misure di impiego e reimpiego che devono permeare tutti gli interventi in ciascun ambito dell’amministrazione regionale, misurandone l’efficacia su obiettivi e parametri definiti”.

 

Commenta!