Cagliari: Castello, un asso nella manica da sfruttare

Castello è il quartiere più conosciuto di Cagliari e un vero asso nella manica da sfruttare nel campo del turismo

di Sergio Atzeni

Nonostante la fuga di esercizi commerciali, gli abitanti in Castello  dal 2002 sono  passati da 1640 a 1410 nel 2016, quindi in 14 anni solo 230 persone in meno a dimostrazione che il quartiere storico per antonomasia è ancora ricercato e molti vanno via, ma altrettanti lo scelgono come residenza.

E chi lo sceglie non sono gli stranieri in massa perché nel 2016 erano solo 83 quelli che vi abitavano quindi la maggioranza schiacciante rimane quella di cagliaritani e sardi. Molti che arrivano dall’interno dell’isola infatti scelgono proprio il quartiere di Castello per risiedere perché ha evidentemente un suo fascino storico ancestrale.

Invece più difficile è l’apertura di nuovi esercizi commerciali che creerebbero probabilmente un’anima economica in grado di attirare sempre nuove persone. Allora il Comune, considerato che Castello è la zona di Cagliari più conosciuta e meta obbligata dei turisti che arrivano in città, deve lasciare ogni indugio e investire nel quartiere.

Si potrebbe creare una sorta di zona franca incentivando le iniziative artigianali e commerciali, creando un comitato di esperti per organizzare intrattenimenti tutto l’anno per attirare anche i cagliaritani a frequentarlo oltre che i turisti. Castello quindi è un asso nella manica della città che non può essere abbandonato a se stesso dagli amministratori perché, ben vengano le piste ciclabili e le strade e piazze centrali rimesse a nuovo, ma un’attenzione particolare deve essere rivolta verso l’anima del capoluogo della Sardegna perché è obbligatorio che viva anche in prospettiva del futuro turistico dela cittá ed esca così dall’attuale anonimato.

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