Cagliari: via al Centro Servizi (Cesar) dell’Università

I laboratori sono a disposizione dei ricercatori, ma sin dove possibile anche delle imprese, per  indirizzare la ricerca sempre più a vantaggio dell’innovazione tecnologica e quindi della ripresa economica e dell’occupazione

 redazione

 “Il progetto che inauguriamo oggi è uno straordinario esempio di continuità amministrativa: dimostra che quando le idee sono forti, giuste e sostenute da una struttura normativa ben pensata e ben scritta, possono andare avanti e rinforzarsi indipendentemente dai colori politici”. Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, inaugurando oggi con il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, il Centro Servizi d’Ateneo per la ricerca (CeSAR).

 Francesco Pigliaru ha ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione del CeSAR “a partire dalla legge sulla promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica firmata da Gianluigi Gessa. E tutte queste tappe – ha evidenziato – sono state caratterizzate da un dialogo istituzionale fruttuoso e costante, come sempre dovrebbe accadere.

È un successo di tutti ed è un modello che ha ispirato altre realtà sarde nella stessa direzione: qui si lavora insieme, superando le divisioni, perché solo così si può crescere e diventare competitivi. Su questo progetto, che davvero possiamo definire scintillante, sono state giustamente investite risorse importanti sia per le opere murarie che per la parte scientifica”, ha detto, citando in particolare i circa 8 milioni per le attrezzature e macchinari di alta tecnologia. “A questi si aggiungono le risorse del Patto per la Sardegna”, ha concluso il presidente Pigliaru in riferimento ai 30 milioni per la ricerca, di cui 3 sono destinati al potenziamento del sistema CeSAR, “dal cui sviluppo trarrà giovamento non solo l’Università ma tutto il contesto, a partire dalle imprese”.

 “Pensiamo il CeSAR come un’infrastruttura di ricerca a servizio del territorio”, ha aggiunto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci. “Questi laboratori sono concepiti per essere a disposizione certamente dei ricercatori, ma sin dove possibile anche delle imprese, perché dobbiamo indirizzare la nostra ricerca sempre più a vantaggio dell’innovazione tecnologica e quindi della ripresa economica e dell’occupazione. Faremo di tutto perché il CeSAR sia inserito come uno dei punti di eccellenza della Sardegna nel Piano nazionale delle Infrastrutture di ricerca”, ha proseguito Raffaele Paci, che ha poi ricordato alcuni degli interventi principali della Regione su questo fronte: dal finanziamento del progetto Sprint al Contamination Lab, “sino al bando per la ricerca di base – ha concluso -, che sta per uscire e vale 6 milioni”.

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