Cagliari: sul tappeto la crisi del settore tessile della Sardegna centrale
L’assessora del Lavoro Virginia Mura ha incontrato le organizzazioni sindacali territoriali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl ed Uiltec Uil della provincia di Nuoro e ha riepilogato la situazione della vertenza, nata a seguito della mancata presentazione sul Sil Sardegna, da parte di circa 130 lavoratori del settore tessile, delle istanze volte ad ottenere il trattamento di mobilità in deroga per il 2016.
redazione
Stamane a Cagliari l’assessora Virginia Mura ha incontrato le organizzazioni sindacali territoriali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl ed Uiltec Uil della provincia di Nuoro, per l’analisi delle problematiche del settore tessile della Sardegna centrale. La riunione odierna faceva seguito al precedente incontro, tenutosi lo scorso 29 marzo anche alla presenza dei sindacati confederali regionali Cgil, Cisl e Uil.
La titolare del Lavoro ha riepilogato la situazione della vertenza, nata a seguito della mancata presentazione sul Sil Sardegna, da parte di circa 130 lavoratori del settore tessile, delle istanze volte ad ottenere il trattamento di mobilità in deroga per il 2016. A fronte dell’impegno politico assunto dalla Giunta regionale per rispondere alle difficoltà in cui versano i lavoratori e le loro famiglie, di riservare 2,1 milioni di euro per un pacchetto di misure specifiche all’interno del piano LavoRAS, l’assessora Mura ha poi individuato tre possibili destinazioni per tali risorse.
La prima via consiste nell’insistere nel tentativo di ottenere la concessione del trattamento di mobilità in deroga ai 130 ex lavoratori del tessile. A questo proposito l’assessora Mura ha ricordato gli ostacoli che finora hanno reso impraticabile questa strada, precisando che l’Inps, anche nei giorni scorsi, ha ribadito ufficialmente l’indisponibilità di risorse a valere sulle assegnazioni statali. Quanto alla possibilità di utilizzare allo scopo risorse regionali, l’Assessore ha dichiarato la disponibilità a proseguire le interlocuzioni con il Ministero del lavoro per l’individuazione di un’altra modalità che consenta l’erogazione del trattamento di mobilità in deroga con le risorse regionali, ricordando però come un simile risultato fu ottenuto solamente in via eccezionale nel 2016, per il pagamento delle mobilità 2014, e abbia richiesto ben due anni di trattative e interlocuzioni con il Governo.
Le altre due possibili soluzioni ricadono invece pienamente all’interno delle azioni del Piano LavoRAS e consistono nell’attivazione di cantieri comunali per un periodo di otto mesi (che consentirebbe ai lavoratori, alla scadenza del cantiere e grazie alla contribuzione maturata, di fruire di quattro mesi di NASPI) e/o la partecipazione a un piano personalizzato di politiche attive (che permetterebbe a ogni lavoratore di fruire, per il periodo di svolgimento del progetto, ipotizzabile in sei mesi, prorogabili di altri sei, di un assegno di partecipazione di 500 euro mensili).
L’Assessore ha chiesto quindi di pronunciarsi sulle opzioni proposte ai rappresentanti sindacali, i quali hanno manifestato l’esigenza di sottoporre le tre opzioni ad una assemblea dei lavoratori. Da parte sindacale è giunta anche la richiesta che la Regione esplori la possibilità di un sussidio una tantum in favore dei lavoratori in questione, per offrire un sostegno economico ad essi ed alle loro famiglie. Il tavolo è stato aggiornato al prossimo 27 aprile.