Cagliari: la Sanità Privata martedì 20 giugno in piazza
Manifestazione di protesta contro l’approvazione della delibera relativa ai tetti di spesa e alle nuove condizioni per l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie da assegnare alle strutture private
redazione
Cagliari, lì 18 giugno 2017. Martedì 20 giugno alle ore 9, davanti all’Assessorato regionale alla Sanità (via Roma 223), si terrà una grande manifestazione di protesta contro l’approvazione della delibera 23/25 del 2017 relativa ai tetti di spesa e alle nuove condizioni per l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie da assegnare alle strutture private accreditate per l’anno 2017.
Scenderanno in piazza i pazienti delle varie strutture del territorio regionale, i loro familiari, i molti utenti in condizioni critiche a cui è stata negata l’assistenza, a causa delle enormi liste di attesa che si sono formate in seguito ai già consistenti tagli imposti al settore privato nel 2016. Accanto ai pazienti ci saranno inoltre gli erogatori privati dei servizi per la riabilitazione e i rappresentanti della sanità privata di tutta la Sardegna, unitamente ai lavoratori dell’intero settore – preoccupati per le conseguenze drammatiche sull’occupazione – alle associazioni dei pazienti e dei loro familiari, a tutti quei normali cittadini che hanno compreso l’emergenza della situazione.
Così Salvatore Pani, Presidente dell’A.C.R.I.S. (Associazione dei Centri Riabilitativi Sardi): “La nuova delibera presentata dalla Regione Sardegna mette ancora una volta seriamente in ginocchio l’intero comparto della sanità privata sarda – dopo il già duro colpo inferto l’anno scorso con una consistente riduzione dei budget a disposizione delle strutture. Ma, soprattutto, un tale provvedimento determinerà enormi e drammatici sacrifici per tutte quelle fasce di popolazione a cui inevitabilmente verrà a mancare l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria adeguata. Tali linee guida inoltre, se confermate, porterebbero a un gran numero di licenziamenti, a causa del taglio dei tetti di spesa e delle numerose norme vessatorie contenute nella stessa delibera“.