Cagliari: riapre al pubblico da aprile   la Basilica di San Saturnino

Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna: “Abbiamo messo il nostro impegno per dare un segno concreto e restituire, in primis ai cagliaritani, questo gioiello di architettura e monumento fondamentale della storia ecclesiastica di Cagliari”

di Antonio Tore

Spesso chiusa per svariate opere di recupero e ristrutturazione, la Basilica di San Saturnino   riaprirà al pubblico: da aprile,  il sabato e la prima domenica del mese si potranno  rivivere le atmosfere della prima cristianità, il tutto in attesa che comincino i lavori di riqualificazione della Basilica e dell’area circostante grazie a due milioni di euro ottenuti dal Mibact, che serviranno a valorizzare anche lo spazio di San Pancrazio e l’ex Museo Regio, dove sono già in corso le opere di ristrutturazione.

La direttrice del Polo Museale della Sardegna, Giovanna Damiani, ha dichiarato:  “Abbiamo messo il nostro impegno per dare un segno concreto e restituire, in primis ai cagliaritani, ma all’intera Isola, questo monumento fondamentale della storia ecclesiastica di Cagliari,  gioiello di architettura e storia tra i più significativi del bacino del Mediterraneo”.

La basilica di San Saturnino (intitolata anche ai santi Cosma e Damiano) è la chiesa più antica di Cagliari, dedicata al Patrono della città. Si trova nel quartiere Villanova, in piazza San Cosimo. La chiesa e l’adiacente necropoli, che si estende anche sotto la vicina chiesa di San Lucifero, è uno dei più importanti e antichi complessi paleocristiani della Sardegna.

L’edificio sacro si trova all’interno di un’area recintata, in cui è inclusa una necropoli paleocristiana tuttora interessata da scavi archeologici, ubicata tra la piazza San Cosimo e la via Dante. In realtà è pervenuta solo una parte dell’antica basilica, originariamente a pianta a croce greca e transetto con cupola emisferica all’incrocio dei bracci, tutti e quattro a tre navate.  L’attuale  tempio è costituito unicamente dal vano cupolato, la parte più antica dell’edificio (V-VI secolo), sostenuto da piloni con colonne alveolate, e dal braccio orientale, a tre navate e chiuso da un’abside semicircolare.

Il nome della basilica compare per la prima volta in un passo del diacono Ferrando, biografo di Fulgenzio, il vescovo di Ruspe che nel primo quarto del VI secolo fu esiliato dal re Trasamondo dal Nord Africa a Cagliari, dove soggiornò due volte e fondò un monastero “iuxta basilicam sancti martyris Saturnini”.

L’edificio sarebbe stato costruito come “martyrium” per onorare San Saturnino, martirizzato a Cagliari nel 304. L’impianto originario era quello di una chiesa altomedioevale cruciforme, a pianta centrale con quattro bracci uguali e corpo centrale cupolato.

 Oltre alla riapertura della basilica di San Saturnino, il Polo Museale annuncia anche una rivoluzione negli orari e nei giorni di apertura di alcuni musei del circuito. “L’obiettivo è andare incontro alle esigenze dei visitatori, potenziare i musei come attrattori turistici e intercettare anche il flusso dei croceristi, come ad esempio nel caso dell’Antiquarium Turritano di Porto Torres”, ha detto ancora  Giovanna  Damiani. Invece La struttura, che custodisce i reperti ritrovati nell’antica città romana Turris Libisonis, resta aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18 (chiuso solamente il mercoledì).

 Il Museo Archeologico Giorgio Asproni di Nuoro, invece,   potrà essere visitata il mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 18.30 e la prima domenica del mese con gli stessi orari. L’esposizione comprende reperti provenienti dal territorio della provincia storica di Nuoro, relativi  ad un arco cronologico compreso tra il Paleolitico e il Medioevo. Il materiale più consistente è relativo all’età nuragica. L’allestimento riproduce i diversi monumenti da cui provengono gli oggetti scavati.

Raddoppia, anche, l’apertura della Pinacoteca Mus’a al Canopoleno di Sassari, dove sono esposte 150 opere di artisti sardi, che erano state donate al comune di Sassari, insieme a argenterie e alla palazzina Tomè (corso Vittorio Emanuele II), da Giuseppe Tomè (Sassari, 18 febbraio 1890 – Bogliasco, 1966), proprietario dopo il padre Angelo di una storica sartoria della città.

E’ stato illustrato anche il nuovo progetto grafico per le biglietterie di siti e luoghi della cultura del Polo che unisce, all’interno di un’immagine contenente richiami identitari, le differenti realtà museali dell’Isola.

 

 

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