Cagliari: dopo 70 anni, di nuovo la statua di Santa chiara nella sua chiesa di Stampace – Video
Per ultimare i lavori di restauro della statua bisognerà però aspettare le verifiche della Sovrintendenza
di Antonio Tore
La vicesindaca Luisa Anna Marras e l’assessore alla Cultura Paolo Frau hanno accompagnato, qualche giorno fa, il rientro della statua di Santa Chiara nella omonima chiesa. Erano passati circa 70 anni dopo che era stata spostata per preservarla durante alcuni interventi di restauro e per timore di raid vandalici e furti, nella chiesa priva di sacerdoti o suore.
“Il rientro della statua di Santa Chiara nella sua chiesa – hanno sottolineato i rappresentanti del Consiglio comunale – non solo restituisce alla città un’immagine sacra, ma rappresenta un ulteriore importante elemento per valorizzare il quartiere Stampace che si aggiunge alle azioni che sta portando avanti l’Amministrazione comunale”.
“Per ultimare i lavori di restauro della statua – ha spiegato Giancarlo Luzzu presidente della società di Sant’Anna, che con i suoi 232 anni di vita custodisce la chiesa di Santa Chiara – bisognerà però aspettare le verifiche della Sovrintendenza”.
L’urlo del picchetto d’onore dei miliziani stampacini “Onori a Santa Chiara”, assieme alle decine di cittadini e devoti della santa, ha guidato la statua fino alla teca in cui è esposta.
La costruzione della chiesa di Santa Chiara, originariamente intitolata a Santa Margherita, è situata in cima alla salita che ha lo stesso nome e risale alla fine del XVII secolo. La soglia della chiesa è costituita da una lastra tombale decorata con motivi araldici, mentre all’interno ha decorazioni di stile barocco (come l’altare ligneo dov’è ospitata la statua della Madonna di Loreto). Durante alcuni lavori di restauro svolti negli anni 80, sono venute alla luce le fondazioni della chiesa trecentesca e alcune tombe.
L’adiacente monastero del XIII -XIV sec, fu distrutto con i bombardamenti del ’43 e accoglieva una comunità di monache clarisse. In seguito parte dell’area del convento fu destinata al vicino mercato rionale, ancora in attività”. Il convento delle Clarisse fu amministrato dai frati del vicino San Francesco di Stampace fino al 1587, quando finì sotto il controllo diretto della Mensa arcivescovile, fino agli anni 90, durante i quali fu, praticamente abbandonata.
Gli interventi di scavo archeologico e di restauro condotti recentemente, tra il 1980 e la metà degli anni Novanta dalla Soprintendenza Archeologica hanno precisato le ipotesi relative al complesso: la chiesa risulta seicentesca, benché sorta su una precedente aula romanica, mentre l’esistenza del convento è indirettamente attestata fin dagli ultimi decenni del sec. XIII, al tempo della dominazione pisana.
Il Canonico Giovanni Spano, nel 1861, sosteneva che l’edificio attuale fosse sorto nel Seicento con l’intitolazione a Santa Margherita, secondo quanto poteva rilevare dall’iscrizione “S MARGARITA V M 1690” incisa sull’architrave del portale laterale e tuttora visibile. Tuttavia, alcuni studiosi hanno recentemente ipotizzato l’esistenza di due chiese distinte, benché vicine: la chiesa di Santa Chiara, tuttora esistente e, appunto, quella di Santa Margherita, demolita nel 1947. Guardate il video.