Cagliari: 18 licenziati della società Ic Outsourcing che svolge attività per la Camera di Commercio
La situazione è precipitata dopo la delibera dell’ente, che ha revocato l’affidamento delle attività esternalizzate persino in anticipo rispetto alla scadenza naturale, fissata il 30 giugno
redazione
Diciotto lettere di licenziamento, arrivate all’improvviso, dopo un’anzianità di servizio ventennale: succede ai lavoratori della società Ic Outsourcing che svolge attività per la Camera di Commercio di Cagliari. E’ la ragione della protesta organizzata dalla Filcams Cgil domattina, dalle 11 alle 12 davanti alla sede nel Largo Carlo Felice: “Il presidente De Pascale – ha detto la segretaria regionale Filcams Cgil Simona Fanzecco – accolga la nostra richiesta di un confronto con l’obiettivo di superare questa fase di incertezza, salvaguardare i lavoratori e le stesse prerogative della Camera di Commercio”.
La situazione è precipitata dopo la delibera dell’ente, che ha revocato l’affidamento delle attività esternalizzate persino in anticipo rispetto alla scadenza naturale, fissata il 30 giugno. “I diciotto lavoratori – spiega – svolgono attività essenziali, obbligatorie e previste dalla legge per il mantenimento e il funzionamento delle Camere di Commercio”.
Fra i servizi garantiti al tessuto imprenditoriale ci sono la gestione del registro imprese, i bilanci e l’archiviazione digitale, l’albo delle imprese artigiane e ancora la gestione dello sportello innovativo front-office: “Sono attività che richiedono professionalità acquisite attraverso anni di esperienza e non possono certo essere trasferite a soggetti improvvisati” – ha detto Fanzecco precisando che “nel caso di un affidamento ad altre società, anche partecipate dalla Camera di Commercio, vale il principio secondo il quale i lavoratori seguono il lavoro, attraverso le clausole sociali”.
La categoria sottolinea inoltre che non è certamente plausibile ipotizzare che quei servizi possano essere svolti dai dipendenti diretti della Camera di Commercio, dal momento che “sono già sovraccarichi nell’attività quotidiana e implementare ulteriormente le loro funzioni creerebbe carichi di lavoro disumano”.
Per affrontare il tema complessivo della riorganizzazione della Camera di Commercio che non manca di suscitare preoccupazione per il futuro dei dipendenti, diretti e non diretti, la Filcams ha chiesto da tempo incontri specifici senza purtroppo ottenere risposte. Non resta che la protesta, nell’auspicio che domani, nel corso del presidio arrivi finalmente la disponibilità del presidente De Pascale a instaurare un dialogo costruttivo, così come chiesto dal sindacato nell’interesse dei lavoratori e delle stesse attività della Camera di Commercio.